Il lato "green" della Manovra: incentivi per lampioni a risparmio energetico e stop a cotton fioc inquinanti
Lʼintento del governo è quello di ottenere entro il 2023 una riduzione del 50% dei consumi elettrici e di porre un freno allʼaccumulo di rifiuti
Incentivi agli enti locali per installare lampioni a risparmio energetico e divieto di commercializzare e produrre cotton fioc non biodegrabili: è quanto prevedono due emendamenti "green" alla Manovra approvati dalla commissione Bilancio della Camera. L'intento del governo è quello di ottenere entro il 2023 "una riduzione del 50% dei consumi elettrici per illuminazione pubblica" e di porre un freno all'accumulo di rifiuti in natura e nei mari.
Per quanto riguarda il risparmio energetico, le agevolazioni non andranno a chi già ha effettuato interventi di potenziamento dell'efficienza energetico o ha già installato la tecnologia Led.
Lo stop ai cotton fioc inquinanti scatterà invece dal 1° gennaio 2019. Dal 2020 il divieto verrà esteso anche ai prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche. L'emendamento alla Manovra prevede inoltre lo stanziamento di 250mila euro per favorire la promozione, la produzione e la commercializzazione dei cotton fioc bio.
La commissione Bilancio della Camera ha poi approvato l'obbligo di indicare sulle confezioni "informazioni chiare sul corretto smaltimento" citando "il divieto di gettarli nei servizi igienici e negli scarichi". Per i trasgressori ci saranno multe fino a 25mila euro e la sospensione della produzione.
Smog e plastiche, italiani tra i più preoccupati nell'Ue - Secondo un'indagine di Eurobarometro, gli italiani sono tra i cittadini più preoccupati d'Europa dall'inquinamento dell'aria che respirano e dall'impatto delle plastiche sull'ambiente. Rispetto agli altri europei, i nostri connazionali sono anche quelli con meno fiducia nel fatto che le istituzioni facciano abbastanza, sia a livello nazionale che comunitario, per affrontare le principali problematiche ambientali con cui ci si deve confrontare. Insieme a ciprioti (69%), spagnoli (68%) e francesi (62%), i cittadini italiani (61%) sono quelli più convinti che la qualità dell'aria sia peggiorata negli ultimi dieci anni.
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