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Giornata mondiale degli oceani, lʼOnu: "Mari mai così minacciati"

Il nemico pubblico numero uno è rappresentato dallʼinquinamento da plastica monouso: una petizione firmata da oltre un milione di persone ne chiede la messa al bando entro i prossimi 5 anni

"I mari del mondo sono minacciati come mai prima d'ora". E' l'allarme lanciato dall'Onu in occasione del World Ocean Day, la Giornata mondiale degli oceani che si celebra l'8 giugno. L'imputato numero uno è l'inquinamento di acque e spiagge, da plastica in primis: secondo uno studio recente citato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, entro il 2050 gli oceani potrebbero contenere più bottigliette che pesci. Lo slogan dell'edizione 2017 è "Our ocean, our future" ("Il nostro oceano, il nostro futuro").

Tra le iniziative intraprese in nome della salvaguardia degli oceani, spicca una petizione firmata da oltre un milione di persone che chiede la messa al bando della plastica monouso entro i prossimi 5 anni. La campagna, lanciata sulla piattaforma Avaaz, è stata presentata durante la conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani organizzata a New York e consegnata al Programma Onu per l'ambiente (Unep).

Guerra alla plastica - Al momento sono una ventina i Paesi che hanno supportato l'iniziativa delle Nazioni Unite, nata con l'obiettivo di sollecitare i governi a fermare l'utilizzo di oggetti in plastica monouso e microsfere presenti nei prodotti cosmetici, dagli scrub ai dentifrici, entro il 2022. "Occorre che più Stati partecipino alla campagna se vogliamo dare un taglio drastico agli 8 milioni di tonnellate di rifiuti che ogni anno finiscono negli oceani", ha detto il capo dell'Unep, Erik Solheim.

Pesca non sostenibile e riscaldamento globale - Oltre ai rifiuti, a minacciare la salute degli ecosistemi marini sono anche il sovrasfruttamento della pesca e l'acidificazione provocata dal riscaldamento globale. Quel riscaldamento negato da Donald Trump, il quale ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima, ma confermato dalla scienza. "Dobbiamo mettere da parte i vantaggi nazionali a breve termine per prevenire una catastrofe generale di lungo periodo", ha osservato Guterres, soprattutto perché "preservare i nostri oceani, che coprono due terzi del pianeta, e usarli in modo sostenibile vuol dire preservare la vita stessa".

Il messaggio dell'Onu è, insomma, "basta egoismi". Gli stock di pesce sono al collasso e l'innalzamento del livello dei mari si fa sempre più minaccioso per le città costiere. La conferenza Onu vuole dare impulso all'attuazione degli impegni dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L'Unesco ha invitato i Paesi del mondo a condividere le conoscenze per realizzare politiche comuni basate sulla scienza. Ma è soprattutto sui giovani (metà della popolazione mondiale ha meno di 25 anni) che si vuole far leva per salvare gli oceani.

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