Mobilitazione per ridurre le emissioni di gas
Clima, lʼallarme dellʼOnu: "Giugno e luglio i mesi più caldi della storia"
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, illustra i dati invocando una mobilitazione generale per ridurre le emissioni di gas responsabili dei cambiamenti climatici
"Secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione meteorologica mondiale, luglio è stato almeno uguale, se non maggiore, al mese più caldo della storia. Dopo che giugno sarà ricordato come il mese più caldo di tutti i tempi". L'allarme arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che invoca una mobilitazione generale per ridurre le emissioni dei gas responsabili dei cambiamenti climatici e delle temperature record.
Gli anni tra il 2015 e il 2019 possono essere considerati i più caldi mai registrati. In particolare, quest'anno i picchi di calore si sono avuti a New Delhi, in Alaska, Parigi, Santiago del Cile, Australia e nel circolo polare artico.
"Questi fenomeni meteorologici sono solo la punta dell'iceberg - ha ribadito Guterres - per questo bisogna agire immediatamente contro il cambiamento climatico". Il segretario generale dell'Onu ha ricordato di aver convocato per il 23 settembre un vertice sul clima che sarà preceduto, il 21, da un summit dei giovani sull'argomento al quale parteciperà anche l'attivista svedese, Greta Thunberg.
Guterres ha infine invitato gli Stati a presentarsi al vertice di settembre con "piani concreti e ambiziosi". "Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra del 45% da qui al 2030 - ha ricordato - e arrivare a bandire il carbone nel 2050".
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