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Carlo Rubbia: "Basta rinnovabili, il futuro è nel rompere metano"

Il premio Nobel svela una nuova tecnica per produrre energia pulita da fonti fossili senza rilascio di anidride carbonica

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lapresse

Dire "basta alle rinnovabili" e creare energia pulita dal metano senza emissioni di CO2. Il premio Nobel Carlo Rubbia "svela" l'innovativa tecnica studiata in questi anni nei laboratori del Politecnico di Karlsruhe, in Germania, che consente di "rompere" la struttura del metano dividendolo in carbonio e idrogeno. Secondo il fisico italiano, la scelta dell'Europa di investire tutto sullo sviluppo delle rinnovabili rischia di "tagliarla fuori".

"Spaccare" il metano - "Abbiamo sviluppato in Germania una nuova tecnologia per produrre energia da fonti fossili senza emissione di CO2", ha spiegato Rubbia, premiato con il Nobel nel 1984 per i suoi studi nella fisica delle particelle e che da alcuni decenni ha deciso di dedicarsi alla ricerca in campo energetico.

"Si tratta di un metodo in grado di spaccare il metano, detto methan cracking, dividendolo in carbonio e idrogeno. Dall'idrogeno a quel punto è possibile produrre energia senza liberare anidride carbonica mentre il carbonio scartato può essere usato per altri scopi".

Addio rinnovabili - Il nuovo metodo messo a punto nei laboratori tedeschi potrebbe quindi rappresentare una valida alternativa di produzione di energia pulita ai più costosi metodi da fonti rinnovabili. "Gli Usa, e molte altre nazioni, stanno spostando i loro sforzi - ha spiegato Rubbia - nello sfruttamento del gas naturale i cui costi di estrazione sono stati abbattuti da nuove tecniche. Questo garantisce una nuova era di abbondanza dove però sarà necessario trovare nuovi metodi per abbattere la CO2". Il prossimo passo, ha aggiunto il fisico italiano, sarà quello di passare allo sviluppo applicativo.