Sprechi europei

In discarica 89 milioni tonnellate di cibo

Uno spreco delle risorse impiegate per produrli: acqua, fertilizzanti, carburanti per il trasporto

29 Ott 2012 - 17:50
 ©  Afp

© Afp

Pane, frutta e carne buttati via. Per una quantità di 89 milioni tonnellate che finisce ogni anno nelle pattumiere europee. Lo riferisce il commissario europeo all'ambiente - Janez Potocnik - in occasione del Forum annuale della grande distribuzione.
Potocnik ha spiegato che lo spreco di cibo avviene lungo l'intera catena di fornitura alimentare dalla produzione agricola allo stoccaggio, la trasformazione, la distribuzione, la gestione e il consumo. Ma nell'Unione europea e in Nord America, avviene soprattutto nelle fasi della distribuzione e del consumo.

"Negativo anche a livello morale" Secondo il commissario Ue all'ambiente questo fenomeno "E' negativo a livello economico, ambientale e anche morale". Il problema è ancora più grave se si pensa a tutte le risorse necessarie per produrre gli 89 milioni di tonnellate di cibo che finiscono nell'immondizia nell'Ue.
Potocnik spiega: "Parliamo del carburante e dell'attività di estrazione necessarie per fare il fertilizzante, oltre al trasporto, la refrigerazione, l'imballaggio, le emissioni tossiche nell'aria e nelle acque, oltre all'uso di tante altre risorse naturali. Pensate solo al fatto che ci vogliano fra le 5 e le 10 tonnellate di acqua per produrre un chilo di carne di manzo. E la storia non finisce qui. Interriamo o bruciamo un sacco di questi rifiuti, perché una parte relativamente piccola viene trasformata in compost".

Un uso più razionale delle risorse Tutto questo in un Pianeta sempre più a corto di risorse e dove abitano un miliardo di persone affamate, mentre un altro miliardo soffre di problemi cardiovascolari e di diabete bisogna ridurre questi sprechi di cibo.
Senza contare che secondo il commissario europeo all'ambiente "meno rifiuti alimentari porterebbero a un migliore uso dei terreni, a una migliore gestione delle risorse di acqua e a un uso più sostenibile del fosforo, con un impatto positivo sui cambiamenti climatici".
La filiera di alimenti e bevande nell'Ue consuma il 28 per cento delle risorse materiali e genera il 17 per cento delle emissioni di gas serra dirette. Potocnik conclude: "Montagne di cibo non consumato danno un grande contributo al riscaldamento globale e alla produzione di metano, un gas serra 21 volte più potente della CO2".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri