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Allarme smog, Ue convoca l'Italia e altri otto paesi

La riunione si terrà a Bruxelles martedì 30 gennaio con lʼobiettivo di trovare soluzioni per affrontare il problema dellʼinquinamento

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Il Commissario Ue responsabile per l'ambiente, Karmenu Vella, ha invitato i ministri di 9 Stati membri, tra cui l'Italia, a riunirsi a Bruxelles il 30 gennaio, per trovare soluzioni al grave problema dell'inquinamento atmosferico nell'Unione europea.

Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Regno Unito e Italia si trovano ad affrontare procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento.

"Questo incontro sulla qualità dell'aria è stato chiesto per tre ragioni: proteggere i cittadini, chiarire che se non vi è alcun miglioramento della qualità dell'aria ci saranno conseguenze giuridiche e infine per ricordare agli Stati membri che questo passo arriva alla fine di un lungo periodo, alcuni direbbero troppo lungo, di offerte di aiuto, consigli dati e avvertimenti fatti", ha precisato il Commissario Vella. "La nostra prima responsabilità come Commissione è nei confronti di milioni di europei - giovani e anziani, malati e sani - che soffrono di cattiva qualità dell'aria. I genitori di un bambino che soffre di bronchite o la figlia di una persona con una malattia polmonare vogliono vedere miglioramenti nella qualità dell'aria al più presto possibile. Per loro sono inutili i piani di azione che hanno una scala temporale di 10-12 anni oppure dei piani inefficaci".

La Commissione desidera cooperare con gli Stati membri per aiutarli a rispettare i limiti di emissione, che hanno accettato di rispettare, e che garantiscono la salute dei cittadini. Si tratta di limiti per diversi inquinanti chiave, vale a dire il biossido di azoto (NO2) e il particolato (PM10), che dovevano essere rispettati rispettivamente nel 2010 e nel 2005. La Commissione ha già avviato intensi sforzi di sensibilizzazione e azioni politiche per aiutare gli Stati membri a conformarsi.

La gravità e l'urgenza dell'inquinamento atmosferico e la mancanza di progressi soddisfacenti osservati in relazione ai 9 Stati membri richiedono risposte efficaci e tempestive. Il vertice ministeriale sulla qualità dell'aria organizzato il 30 gennaio mira a garantire che vengano adottate e attuate senza indugio ulteriori misure efficaci. Nel caso in cui non vengano adottate misure adeguate, la Commissione non avrà altra scelta se non quella di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando tali Stati membri alla Corte.