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Il 2016 inizia con il segno “più” per il turismo

I dati Federalberghi relativi al primo periodo dellʼanno mostrano un incremento sia delle presenze sia in termini occupazionali

Per il turismo il primo trimestre del 2016 è stato il più importante da almeno tre anni.

Un settore che sta risalendo, dopo i tracolli registrati negli anni passati a causa della crisi economica. Un settore caratterizzato poi da una forte spinta occupazionale, smarrita ultimamente, ma che sta ora tornando a creare nuovi posti di lavoro.

Le buone notizie le ha date nei giorni scorsi il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Riassumendo: un aumento di presenze del 5,3% (di cui il 6,3% dovuto ai turisti italiani e il 4,3% ai turisti stranieri), una ripartenza delle assunzioni per un incremento dell'1,9%, dopo la tendenza negativa che ha investito il settore turistico negli ultimi cinque anni.

Già nel 2015 erano stati osservati i primi segnali incoraggianti rispetto alle difficoltà evidenziate negli anni più duri della crisi economica. Infatti, le imprese turistiche e commerciali – tra natalità e mortalità – sono risultate in quantità superiore di quelle di altri segmenti.

Fa notare Federalberghi, a tale proposito, che il turismo occupa annualmente 3,1 milioni di unità di lavoro e ha un giro d'affari di 171 miliardi di euro che equivale all'11,8% del Pil. Nonostante sia stato uno dei comparti – in linea con l'intero settore dei servizi – che ha saputo contenere meglio di altri le perdite in termini occupazionali, le difficoltà si sono comunque fatte sentire. La recente inversione del trend, invece, è consistita anche nell'aumento del monte ore lavorato, spesso anche più delle media dei servizi di mercato.

Nello specifico i miglioramenti rilevati nel primo trimestre hanno riguardato presenze e lavoratori occupati. A gennaio si è registrato un +0,8% di presenze (+1% da italiani e +0,6% da stranieri) e un +1,3% di occupati (+3,8% a tempo indeterminato e -3,1% a tempo determinato). A febbraio, invece, la crescita delle presenze è stata pari al 5,8% (+8,1% italiani e +3,1% stranieri), mentre gli occupati sono aumentati del 2,4% (+3,6% indeterminato, -1,3% determinato). A marzo, infine, la variazione positiva delle presenze è stata +5,3% (+9,1% italiani e +7,4% stranieri), mentre l'occupazione ha avuto un incremento del 2,4% (+1,5% indeterminato, +3,6% determinato).