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Spread verso i 300 punti, Milano perde oltre il 3% | Le tensioni Usa-Cina dopo il caso Huawei spaventano i listini

Giornata nera per tutte le Borse mondiali. Il timore di una ripresa dei dazi tra Washington e Pechino fa salire la tensione

Spread verso i 300 punti, Milano perde oltre il 3% | Le tensioni Usa-Cina dopo il caso Huawei spaventano i listini - foto 1
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Dopo giorni di rallentamento si registra una nuova fiammata dello spread tra Btp e Bund tedeschi, che chiude a 296 punti base dopo i 278 di mercoledì.

I rendimenti dei titoli decennali del Tesoro salgono al 3,19%. Pessima giornata per la Borsa di Milano, dove l'indice Ftse Mib ha ceduto il 3,54% a quota 18.643 punti, scivolando di nuovo sotto la soglia dei 19mila punti che aveva superato dal 26 novembre.

Il "caso Huawei" affossa le Borse. L'arresto del direttore finanziario del colosso cinese, Meng Wanzhou, per un'indagine statunitense sulle violazioni delle sanzioni all'Iran, si abbatte sui negoziati già tesi fra Stati Uniti e Cina in tema di dazi e fa crollare i listini mondiali. In Europa, Londra cede il 2,5%, Francoforte il 2,45%, Parigi il 2,4% e Madrid l'1,9%. Milano perde il 2,37%, con lo spread a 285 punti, dopo aver aperto a 279.

In Piazza Affari il titolo peggiore è Diasorin, che cede il 7% dopo una serie di sedute in crescita, seguito da Fineco (-5% dopo essere stata sospesa al ribasso), Saipem (-4,5%) e St, che perde il 4,6% per i riflessi sul comparto dell'affaire Huawei. Fca cede il 3,4%: secondo gli analisti di Mediobanca, l'ipotesi di una ecotassa sulle auto non aiuta le vendite in Italia. Tim cede il 2,1% nel giorno del cda, mentre all'indomani della "firma" del patto di consultazione, Mediobanca cede il 2,8%.

Wall Street recupera sul finale - Scambi pomeridiani e finale di seduta in miglioramento a Wall Street, che dopo i pesanti ribassi dell'avvio di contrattazioni, in scia a crolli a catena delle Borse, ha visto gli indici ridurre le perdite. Il Dow Jones chiude la seduta a -0,31%, lo S&P500 a -0,15% e il Nasdaq a +0,42%. In precedenza l'azionario era stato pesantemente zavorrato dal riaccendersi dei timori sulla crescita globale e soprattutto sulle tensioni commerciali Usa-Cina.

Nuova guerra dei dazi in vista? - A esacerbare la tensione è stato l'arresto in Canada, su mandato degli Usa, della figlia del fondatore di Huawei, Meng Wanzhou, e dirigente del gigante di cellulari e reti di telecomunicazioni cinese, a seguito di sospetti di violazione dell'embargo sull'Iran. La vicenda ha immediatamente suscitato le proteste di Pechino e sembra alzare i rischi di un peggioramento degli attriti con Washington sulla disputa attorno ai dazi commerciali.