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Renzi: nel 2016 Pil sopra lʼ1,5% "Ripresa, ma lʼItalia non sta bene"

Il premier parla anche della legge di Stabilità, che "è piena di lingottini, finalmente calano le tasse". E del caso banche, sottolineando che "questo governo non guarda in faccia nessuno"

brunetta renzi
ansa

"Il 2015 si chiude meglio del 2014 ma non sono ancora soddisfatto. Nel 2016 tutti i segnali dicono che andremo ancora meglio: faremo più dell'1,5% sul Pil, ma l'importante è che ci credano gli italiani, è tutto nelle nostre mani". Lo ha detto il premier Matteo Renzi. "I segnali di ripresa ci sono ma ci vuole tempo. L'Italia è come se fosse guarita ma ancora non sta bene", ha poi aggiunto.

Renzi, intervenendo a "L'Arena" su Rai1, ha quindi parlato del deficit, che "dal 2012 sta scendendo, quest'anno scende al 2,4%. Lo scorso anno era il 2,6%, i governi precedenti, dal 2013 in poi, erano al 3%. L'Europa vorrebbe che scendesse ancora di più. Ma questo è il minor deficit degli ultimi dieci anni".

Un'analisi condivisa anche dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, secondo il quale "la legge di Stabilità per il 2016, approvata dalla Camera e avviata agli ultimi passaggi in Senato, è un ulteriore passo avanti della politica economica del governo" il cui "fine ultimo" è "la creazione di posti di lavoro di buona qualità, grazie al ritorno a una crescita sostenuta e sostenibile". Gli interventi sono "coerenti con l'azione pluriennale di consolidamento dei conti pubblici, che vede, a partire dal 2016, il debito calare dopo otto anni di aumento e che rafforza la credibilità interna ed internazionale del paese".

Proprio in merito alla legge di Stabilità, il premier sostiene che "contiene diversi lingottini, finalmente cala le tasse. Faccio l'esempio mio, spero non essere accusato di conflitto d'interessi. Io ho pagato 433 euro sulla prima casa, il prossimo anno li posso mettere di regali di Natale e in altre voci".

E alla domanda se ci siano "mance" nella legge di Stabilit, replica: "No, è evidente che ci sono soldi vanno ad associazioni, volontariato, scuola, cultura, Coni. Ma è un bene, perché l'Italia e' fatta di questo. Sono anni che parliamo solo di austerity ma l'Italia è anche mondo del volontariato".

Renzi ha quindi puntato il dito contro i grillini, spiegando che "la legge di stabilità è stata approvata alle 2.58 di stanotte e i 5 Stelle non erano in Aula perché purtroppo fanno un'opposizione che regge fino a che sono accese le telecamere. Forse è la famosa febbre del sabato sera, si sono ammalati tutti insieme". Quando abbiamo fatto "una bella cosa come l'abolizione della tassa sulla casa", aggiunge, "speravo che M5s e FI potessero votarla... invece trovo tanta rabbia e voglia di mettere paletti. Mi piacerebbe che in nome dell'Italia si potessero trovare delle intese".

Sulla questione delle banche, Renzi si chiede quindi dove sta "il conflitto d'interessi se il padre della Boschi è stato sanzionato e se questo governo ha commissariato e mandato a casa il papà della Boschi. Questo governo non guarda in faccia nessuno, nessuno ha avuto un trattamento privilegiato". E sottolinea che "il governo ha fatto un decreto che è servito per spegnere un incendio, perché le quattro banche rischiavano di non riaprire più gli sportelli". Sempre in tema bancario, "io dico che è arrivato il momento di voltare pagina: meno banche, meno banche di Paese. Il sistema delle banche italiano va ripensato. La prossima mossa che faremo sarà unificare sempre più le banche del credito cooperativo, che sono anche belle ma devono essere più solide. E poi ci sono troppe poltrone".

Infine, per quanto riguarda il rapporto con l'Ue, "a volte mi girano le scatole, e uso un francesismo, a rispettare tutte le regole. E' una questione di credibilità: l'Italia ha sofferto per mancanza di credibilità. Noi lo facciamo ma anche voi le dovete rispettare, cari amici tedeschi".