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Draghi: "Il rallentamento della crescita dell'Ue può essere temporaneo"

Per il presidente della Bce le politiche interne "insostenibili sui conti pubblici rischiano di minare lʼunione economica e monetaria". Confermato lo stop a dicembre del Quantitative easing

Draghi:
agenzia

"I dati disponibili dalla mia ultima visita di settembre sono stati più deboli delle attese, ma parte del rallentamento della crescita può essere anche temporaneo".

Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, al Parlamento Ue, confermando per ora lo stop a dicembre del Quantitative easing. "Le politiche interne insostenibili sui conti pubblici - ha però ricordato - rischiano di minare la coesione dell'unione economica e monetaria".

Il numero uno dell'Eurotower ritiene che per il Pil "un rallentamento graduale sia normale, mentre la ripresa matura e la crescita converge verso il suo potenziale di lungo periodo". Il Pil dell'Eurozona è salito dello 0,2% nel terzo trimestre, dopo l'incremento dello 0,4% del secondo. Le prossime settimane e i prossimi mesi, che mancano alla conclusione del mandato del Parlamento europeo, "saranno decisivi per fare concreti passi in avanti sulla riforma dell'unione economica e monetaria".

"Fiducioso nell'accordo fra Italia e Ue" - "Come ho detto tante volte i Paesi con elevato debito pubblico devono ridurre il debito", ha proseguito Draghi. La fase positiva di crescita dell'area euro va utilizzata per "ripristinare margini di bilancio" con cui gestire la prossima fase di indebolimento. Sull'Italia "dico solo che si è instaurato un dialogo, sono sempre stato fiducioso che un accordo possa essere raggiunto. Ho detto molte volte che i Paesi ad alto debito devono abbassarlo, perché riducendolo si rafforzano. Ma non aggiungo altro".

"L'euro è l'unica moneta, le altre sono illegali" - Parlando poi delle proposte di possibili valute parellele nell'area dell'euro, il presidente della Banca centrale europea ha ribadito: "Non posso che ribadire la risposta che la Bce ha già dato in altre occasioni: l'euro è l'unica valuta dell'unione monetaria. Altre valute o non sono legali o non sono valute, quindi costituiscono un debito e vanno ad aumentare lo stock complessivo di debito".