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Marchionne: resto in Fiat fino al 2018 Elkann: "Non vendo, forse diluizione"

Lʼamministratore delegato annuncia lʼaddio alla fine del piano quinquennale. Il presidente: "Abbiamo forti candidati interni"

matte renzi sergio marchionne usa fca
ansa

Sergio Marchionne resterà alla guida di Fiat e Chrysler fino al 2018, alla fine del piano industriale quinquennale. Lo ribadisce lo stesso amministratore delegato a Businessweek. "Poi farò altro", aggiunge. Sulla successione il presidente del Lingotto John Elkann dice di poter contare su "forti candidati interni", precisando: "Non voglio vendere, ma è possibile che la quota della famiglia venga diluita".

Sui successori alla carica dell'azienda, il presidente dice di aver "fiducia nella nostra panchina" e ipotizza "la possibilità di rendere la società più forte" con operazioni di fusione. "Siamo pronti - continua - a prendere parte al processo di consolidamento del settore auto dei prossimi cinque dieci anni, se questo ha un senso".

Nell'intervista anticipata da Bloomberg, l'amministratore delegato più longevo tra le maggiori case automobilistiche europee (è alla Fiat da dieci anni) spiega: "Ci sono diverse cose che il prossimo amministratore delegato dovrà fare e che sono totalmente diverse da quelle che faccio io. Il mio ruolo dovrà essere riconfigurato". E, alla vigilia della fusione con Chrysler, che sarà operativa a giorni, a proposito del suo addio assicura che non ci saranno ripensamenti. "Nessun cambio di idea, sono fatto così - dichiara -. E poi è giusto che vadano avanti i giovani".