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La crescita della Cina sostiene il futuro della Via della Seta

Per gli esperti di Invesco Fixed Income, l'impegno della Cina sul Belt & Road (BRI), insieme alle organizzazioni internazionali, dovrebbe contribuire a migliorare la situazione economica e finanziaria globale

È probabile che la pandemia di Covid-19 possa avere un impatto negativo a breve termine sulla crescita globale e sulle condizioni del credito, soprattutto nei mercati emergenti, alla luce di dinamiche del debito e sistemi sanitari risultano più deboli. L'FMI prevede che la crescita dei paesi in via di sviluppo registrerà una flessione media intorno all'1% nel 2020, cioè il 5,6% in meno rispetto alla sua precedente previsione dell'ottobre 2019.


L'IMPEGNO DELLA CINA SUL FRONTE DELL'INIZIATIVA BELT & ROAD
“Tuttavia, l'impegno della Cina sul fronte dell'iniziativa Belt & Road (BRI), insieme alle organizzazioni internazionali, dovrebbe contribuire a migliorare la situazione economica e finanziaria globale”, affermano gli esperti di Invesco Fixed Income. Inoltre, la maggiore focalizzazione della Cina sulla crescita interna dopo la pandemia potrebbe comportare un aumento dei rapporti multilaterali nell'iniziativa Belt & Road, dal momento che altri Paesi svolgono ruoli crescenti nelle collaborazioni associate alla BRI.


200 ACCORDI DI COOPERAZIONE CON LA CINA
I progressi dell'iniziativa cinese Belt and Road da quando è stata approvata dal Presidente Xi nel 2013, sono piuttosto evidenti: alla fine di gennaio 2020, 138 Paesi e 30 organizzazioni internazionali avevano sottoscritto 200 accordi di cooperazione Belt & Road con la Cina (fonte: Belt and Road Portal). In questo arco di tempo, secondo l'American Enterprise Institute, i contratti di costruzione e investimenti diretti esteri della Cina con Paesi BRI hanno superato 900 miliardi di dollari Usa (fonte: American Enterprise Institute, al 31 dicembre 2019), mentre nei soli primi tre mesi di quest'anno il valore totale dei nuovi progetti BRI ha superato 25 miliardi di dollari Usa (fonte: RWR Advisory Group, al 21 marzo 2020).


LA BRI POTREBBE RILANCIARE LA CRESCITA DEI MERCATI EMERGENTI
Alcuni Paesi emergenti, a seguito del pesante impatto economico e delle pressioni esercitate dalla pandemia sui fabbisogni di finanziamento, per stabilizzare le proprie economie avranno probabilmente necessità di farsi supportare dalle organizzazioni internazionali e da altri Paesi, come la Cina: la BRI potrebbe teoricamente svolgere tale ruolo. La Cina, infatti, è il primo Paese a superare la pandemia, ed è una delle economie che può fornire un significativo supporto finanziario ai Paesi dei mercati emergenti anche in considerazione del fatto che Pechino ha concesso proprio ai paesi in via di sviluppo gran parte dei prestiti BRI.


MISURE PER MIGLIORARE TRASPARENZA, SOSTENIBILITÀ E GOVERNANCE
“A mano a mano che la Cina incrementerà le misure per migliorarne la trasparenza, la sostenibilità e la governance, i progetti BRI dovrebbero diventare in futuro sempre più realizzabili sul piano economico“, dichiarano i manager di Invesco Fixed Income, anche alla luce di misure specifiche come il Quadro per la Sostenibilità del Debito e l'inclusione di partecipanti multilaterali, destinate a favorire i Paesi Belt & Road e la realizzazione dei progetti nel corso del tempo.


L'IMPORTANZA DEI FATTORI ESG
“Riteniamo che i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) risulteranno fondamentali per lo sviluppo economico a lungo termine dei mercati emergenti in considerazione della ampia variabilità tra paese e paese del grado di stabilità politica, del livello di sviluppo socio-economico, e del concetto di Stato di diritto”, sottolineano gli esperti di Invesco Fixed Income. D'altra parte, con l'epidemia di Covid-19, è emersa in modo piuttosto evidente l'importanza di un ambiente pulito, sicuro e sostenibile per limitare la diffusione delle crisi sanitarie sistemiche. Negli ultimi tre anni l'importanza dei fattori ESG, concludono i manager di Invesco Fixed Income, è dimostrata dall'extra rendimento delle obbligazioni sovrane dei Paesi con un rating ESG più elevato rispetto a quelle dei paesi con punteggi ESG più bassi.


Contenuto a cura di Financialounge.com