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Investire sulla mobilità ciclistica, perché è strategico

Previsti 33 milioni in legge di Stabilità. Secondo alcune stime il cicloturismo potrebbe generare in Italia circa tre miliardi di euro di introiti l'anno

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istockphoto

Sarà per il fascino vintage, per il basso impatto ambientale, per tenersi semplicemente in forma o per tentare di risparmiare qualcosa, ma nell'ultimo periodo è sempre più facile incontrare sulle strade persone che utilizzano la bicicletta al posto della macchina.

Un fenomeno che si è fatto sentire anche sulle vendite, in crescita nel 2014, e che ormai è all'ordine del giorno anche per le istituzioni. Non a caso sono previsti interventi anche nella Legge di Stabilità 2016.

Certo, la cifra prevista dal governo, per la progettazione, la realizzazione e la messa in sicurezza delle ciclovie, può sembrare irrisoria (poi dipenderà dall'uso che se ne farà) ma è comunque un inizio. Si parla, infatti, di 33 milioni di euro, così ripartiti: cinque milioni per il 2016, 13 milioni per il 2017 e 15 milioni per il 2018.

Che non si tratti però di una cifra consistente lo dimostrano alcune stime avanzate dalla Fiab, secondo cui per costruire un solo chilometro di pista ciclabile occorrerebbero dai 30 mila euro ai 300 mila euro. Va da sé che con la cifra ipotizzata nella legge di Stabilità 2016, si potrebbero fare appena 1.100 chilometri di piste.

Sulla base di queste premesse, la realizzazione del progetto Bicitalia (una rete nazionale di percorribilità ciclistica di circa 18mila chilometri) richiederebbe lo stanziamento di circa 540 milioni di euro. Altro progetto in “cantiere” è il Grab di Roma (il Grande raccordo anulare per la bici), per cui si stima una spesa di quattro milioni di euro per circa 44 chilometri.

Per questo secondo la Fiab sarebbe più opportuno utilizzare lo stanziamento più per pianificare che per realizzare, “approvando una legge nazionale sulla mobilità ciclistica, che abbia risvolti operativi e non solo di indirizzo, modificando il regolamento per la realizzazione dei percorsi ciclabili e il codice della strada, inserendo, finalmente, la mobilità in bicicletta, nella normativa di settore e generale di Stato e Regioni dandogli pari dignità delle altre modalità di trasporto”.

L'impatto economico che deriverebbe da interventi in questo campo sarebbe notevole. Stando ai dati del Parlamento europeo, nel 2012 il cicloturismo, considerando viaggi e pernottamenti, ha generato in Europa un giro d'affari di 44 miliardi di euro (nove miliardi solo in Germania e due in Francia). Secondo alcune stime in Italia potrebbe portare oltre tre miliardi di euro di introiti. La pista ciclabile del Trentino, lunga 400 chilometri e attiva dal 2009, genera ogni anno 100 milioni di euro.