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In Italia si pagano più tasse che nella media Ue

Secondo Confartigianato il nostro Paese nel 2015 pagherà 29 miliardi di tasse in più rispetto alla media europea

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dal-web

Siamo ancora lì, nel nostro Paese si pagano più tasse che nella media europea. A lanciare l'allarme questa volta è la Confartigianato nel corso dell'Assemblea annuale degli artigiani che si è tenuta all'Expo di Milano. Non solo, negli ultimi dieci anni il peso del Fisco è cresciuto in Italia come in nessun altro Paese d'Europa.

Secondo l'Ufficio studi di Confartigianato nel corso del 2015 in Italia si pagheranno 29 miliardi di tasse in più rispetto alla media Ue, una cifra che equivale, più o meno, a 476 euro a italiano.

Nell'ultimo decennio, quindi tra 2005 e 2015, il peso delle tasse è aumentato di 4,2 punti del Pil mettendo il nostro Paese al primo posto nella classifica europea per la crescita del peso fiscale. Tanto che, con una quota pari al 43,4% del Pil per il 2015, l'Italia è il settimo nel continente per la pressione fiscale.

Solo considerando le tasse sugli immobili nel nostro Paese, con il passaggio da Ici a Imu e Tares abbiamo assistito ad una crescita più che doppia della tassazione: siamo, infatti, passati dai dieci miliardi del 2011 ai 25 miliardi di euro del 2014. Un incremento che può aver inciso sulle difficoltà delle famiglie italiane nell'adempiere a tutti gli oneri fiscali.

Basti pensare, nel 2015, secondo una stima della Cgia di Mestre, un lavoratore (con moglie e figlio a carico) con uno stipendio mensile netto pari a 1.631 euro (bonus Irpef da 80 euro compreso) ha dovuto lavorare dal primo gennaio al 12 maggio per poter assolvere a tutti gli oneri fiscali.

Si tratta di un calcolo che prende in considerazione l'ammontare delle imposte, delle tasse e dei contributi “gravanti” sul reddito e sui consumi che il contribuente tipo versa allo Stato (9.627 euro), suddividendolo per il guadagno giornaliero ottenuto dividendo il reddito disponibile per i 365 giorni dell'anno.