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Fmi taglia le stime di crescita del Pil italiano: rallenta tutta lʼarea euro

Giù Germania e Francia, si salva invece la Spagna. Rivisto al rialzo il Pil Usa mentre frena la Cina e crolla la Russia dopo il calo del prezzo del greggio e le sanzioni per il caso ucraino

fmi fondo monetario internazionale
-afp

L'Italia torna a crescere, ma meno delle attese. L'Fmi rivede al ribasso le stime 2015 e 2016, periodo in cui il Pil salirà rispettivamente dello 0,4% e dello 0,8%. Il taglio è di 0,5 punti percentuali sia per quest'anno che per il prossimo. Preoccupazione anche per l'area euro, che rallenta: le stime sono in calo dello 0,2% nel 2015 mentre dello 0,3% nel 2016. Bene gli Stati Uniti, che cresceranno del 3,6% (+0,5 punti) e del 3,3% (+0,3).

Giù anche Francia e Germania, bene invece la Spagna - Il Fondo monetario internazionale taglia le stime di crescita di Germania e Francia per il 2015 e il 2016, rivedendo al rialzo per quest'anno solo la Spagna. Il Pil tedesco crescerà quest'anno dell'1,3% (-0,2%) e nel 2016 dell'1,5% (-0,3% rispetto alle previsioni di ottobre), mentre la Francia salirà dello 0,9% nel 2015 (-0,1 punti) e dell'1,3% il prossimo anno (-0,2). L'unica revisione al rialzo all'interno dell'area euro è per la Spagna, che quest'anno crescerà del 2,0% (+0,3%) e nel 2016 dell'1,8% (invariato).

"Preoccupano la stagnazione e la bassa inflazione" - "La stagnazione e la bassa inflazione sono ancora una preoccupazione nell'area euro e in Giappone": afferma il Fondo monetario internazionale, sottolineando che l'attività nell'area euro dovrebbe essere sostenuta dai bassi prezzi del petrolio, da un ulteriore allentamento monetario (anticipato sui mercati finanziari), una politica di bilancio più neutra e il recente deprezzamento dell'euro. Questi fattori saranno bilanciati da più deboli prospettive di investimento".

"Bce faccia quanto anticipato dagli investitori" - Il capo economista dell'Fmi Olivier Blanchard si aspetta quindi che la Bce faccia quello che gli investitori anticipano. "Sotto un certo punto di vista, il quantitative easing", l'allentamento monetario, "è già avvenuto. I mercati lo hanno anticipato, i tassi di interesse sono scesi, l'euro si è deprezzato - afferma Blanchard in un'intervista a Bloomberg -. Vorremmo assicurarci che quando ci sarà un annuncio, sarà dell'entità che il mercato si attende".

Rallenta il Pil cinese, crolla la Russia -
Rallenta la locomotiva cinese, mentre l'economia della Russia crolla: il Pil russo si contrarrà nel 2015 del 3% e il prossimo anno dell'1,0%. Lo afferma l'Fmi, sforbiciando drasticamente rispetto a ottobre le stime di crescita di Mosca di 3,5 punti percentuali per il 2015 e di 2,5 punti per il 2016. Frena anche la Cina, con il Pil che salirà nel 2015 del 6,8% (-0,3 punti) e nel 2016 del 6,3% (-0,5 punti). Si tratta del tasso più basso degli ultimi 24 anni.

"Preoccupa la volatilità dei mercati" - Il calo dei prezzi del petrolio è positivo per l'economia, ma c'è incertezza su quanto possa durare: lo afferma il Fondo monetario internazionale, sottolineando che fra i rischi al ribasso sull'economia globale c'è la volatilità dei mercati finanziari.