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Consumi energetici: l'Ue torna ai livelli del 1990

Il 61% dell'energia prodotta in Italia viene da fonti rinnovabili, ma siamo tra i Paesi che importano di più

Nel 2013 i consumi di energia nell'Unione europea sono calati drasticamente tornando ai livelli degli anni '90. In Italia è andata un po' meglio: dopo aver toccato un picco nel 2006, i consumi del nostro Paese sono sì crollati, ma sono comunque riusciti a rimanere più alti dei livelli di 23 anni prima.

Lo studio dell'Eurostat, che analizza appunto i consumi interni lordi dei Paesi dell'unione europea (ovvero l'energia necessaria per soddisfare il fabbisogno interno) calcolandoli in Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Ogni Tep, quindi ogni tonnellata equivalente di petrolio, vale 11.630 chilowatt all'ora), spiega che nel 2013 il consumo lordo interno dell'Ue è stato di 1.666 Mtep, in calo del 9,1% rispetto ai 1.832 Mtep del 2006 (l'anno del picco massimo). Dall'analisi si nota come il consumo, nel corso degli anni sia progressivamente diminuito: nel 2011, per esempio, era di 1.698 Mtep, nel 2012 di 1.685.

L'Italia è tra i cinque Paesi al top per il consumo, insieme a Spagna, Francia, Gran Bretagna e Germania. Nel nostro Paese il consumo è stato di 160 Mtep nel 2013, di 166,3 nel 2012 e di 172 nel 2011. Il picco, come nell'Ue, è stato registrato nel 2006, con 185,3 Mtep mentre nel 1990 il consumo ammontava a 153,5 Mtep.

L'Italia, tra i cinque Paesi al top per il consumo, è quello che importa più energia. Nel 2013 la dipendenza energetica del nostro Paese si è attestata al 76,9%, contro il 70,5% della Spagna il 62,7% della Germania, il 46,4% della Gran Bretagna e il 47,9% della Francia. I Paesi meno dipendenti in assoluto sono Estonia (con l'11,9%), Danimarca (12,3%) e Romania (18,3%). Malta è il più dipendente dalle importazioni (104%), seguono Lussemburgo (96%) e Cipro (96,4%).

Per quanto riguarda la produzione interna, l'Unione europea nel suo complesso ha prodotto, sempre nel 2013, 709 Mtep di energia di cui il 29% dal nucleare, il 24% dalle rinnovabili, il 20% da carburanti fossili, il 17% dal gas e il 9% dal petrolio.

In Italia spiccano invece le rinnovabili che hanno prodotto il 63,7% dell'energia “creata” dal nostro Paese (pari a 36,9 Mtep), il 17,2% dell'energia è stata invece prodotta dal gas, il 15,9% dal petrolio, il 3,1% dai rifiuti non rinnovabili e solo lo 0,1% da carburanti fossili.