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Consumi e fatturato dellʼindustria ancora giù, la ripresa stenta a decollare

Le vendite al dettaglio registrano +0,1% a novembre, ma su base annua la variazione è negativa

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In attesa di verificare l'impatto che nel medio periodo avrà il piano di acquisto di titoli di Stato (Quantitative Easing) annunciato dal presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, nell'Eurozona, il quadro economico in casa nostra appare ancora in chiaroscuro. La ripresa infatti, a ben vedere, stenta a decollare.

O meglio: un accenno di ripresa è racchiuso nel decimale in più che l'Istat ha registrato riguardo le vendite al dettaglio. Un +0,1% a novembre 2014 sul mese di ottobre che non ci permette di affermare con sicurezza se i consumi sono in risalita, ma che – va evidenziato – è pur sempre descrittivo di un andamento positivo dopo sette mesi. In termini tendenziali, d'altronde, l'indice resta in territorio negativo (-2,3%) e nel periodo considerato, gennaio-novembre 2014, le vendite al dettaglio sono diminuite dell'1,4%.

Il calo su base annua comprende tanto la grande distribuzione quanto le imprese che operano su piccole superfici, mentre quel +0,1% sul mese è trainato dal comparto alimentare. Ma nel complesso i dati restano in linea con il trend relativo agli standard di consumo degli ultimi anni. Dall'inizio della crisi economica, secondo un'elaborazione dell'Unione Nazionale Consumatori di recente diffusione, il crollo dei consumi delle famiglie è quantificabile in una riduzione di 1.500 euro tra il 2008 e il 2013. Nello specifico, nel medesimo arco temporale, i consumi di una famiglia media (due-tre componenti) sono diminuiti del 5,05%.

Per quanto riguarda il mondo delle imprese la musica non cambia di molto. E sebbene il fatturato estero, trainato dall'export, sia in crescita di un punto percentuale su base annua, in generale il fatturato totale cala in termini tendenziali dell'1,6% mentre a novembre su ottobre è in diminuzione dello 0,6%. Questo per quanto riguarda l'istantanea.

Sul fronte degli ordinativi, che permettono di osservare gli scenari in prospettiva, il calo è dell'1,1%, sintesi – come spiega l'Istat – di una flessione del 3,9% degli ordinativi interni e un aumento del 2,9% di quelli esteri. Nel confronto con il mese di novembre 2013, la variazione negativa è del 4,1%.

Dati evidentemente poco incoraggianti che, sebbene in chiusura dello scorso anno, non lasciano sperare in una ripresa immediata già all'inizio del 2015. C'è ancora molto da fare prima di riuscire a scorgere la luce in fondo al tunnel.