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Catasto, si cambia davvero: tasse sui metri quadrati e non più sui vani

Il Consiglio dei ministri accelera. Via libera al decreto legislativo per le "commissioni censuarie" che cambiano i criteri di calcolo delle rendite

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Riforma del catasto, il Consiglio dei ministri accelera davvero. Lunedì è arrivato infatti il via libera al decreto legislativo per le "commissioni censuarie". Questo significa che cambieranno i criteri delle valutazioni di calcolo delle rendite: non saranno più definite sui vani, ma sui metri quadrati.

Sarà elaborato un algoritmo, spiega il "Corriere della Sera", e sulla base di questo valore sarà calcolata la rendita della casa, a partire dai redditi di locazione medi e attraverso una formula matematica che elaborerà tutti i dati. Non sarà dunque più possibile, come avviene invece oggi, che un'abitazione di 300 metri quadrati venga inserita in categorie con rendite molto basse per le sue caratteristiche.

Catasto, si cambia - Oggi le categorie catastali sono 45. Diventeranno tre per il residenziale, tra fabbricati con più unità, unifamiliari e abitazioni tipiche, otto o nove per quelle ordinarie, 17-18 per le speciali.

Ma, se con i metri quadrati la situazione potrebbe davvero migliorare, c'è da specificare, secondo Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare e direttore generale di Nomisma, che "il processo sarà lungo e farraginoso". Dondi è convinto che vedremo l'annunciata "rivoluzione" soltanto tra parecchi anni.

Sui metodi di calcolo arriverà un decreto ad hoc. Ma c'è da aspettarsi anche la riforma delle zone del catasto, grazie alla quale sarà possibile superare le attuali micro aree: è così che saranno così ridefinite anche le attuali categorie catastali. A questo punto si dovrà procedere con il censimento di circa 66 milioni di immobili italiani, per scoprire le "case fatnasma". Di sicuro comunque saranno sempre le rendite catastali a determinare le imposte, Imu e Tasi, e il valore della compravendita.