in collaborazione con Arca Fondi
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Le tensioni e le rivolte in Kazakistan e i problemi nella produzione in Libia a causa di conflitti fra le milizie spingono il prezzo del petrolio a quota 80 dollari al barile. Il Wti del Texas passa di mano a 80,09 dollari (+0,79%) dopo il guadagno di oltre il 6% messo a segno nelle ultime quattro sedute mentre il Brent scambia a 82,6 (+0,8%). Non basta a raffreddare il mercato l'aumento della produzione deciso dall'Opec.