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Nozze ufficiali tra Fiat e Chrysler

Marchionne sarà nuovo a.d. del gruppo

Dopo il via libera all'operazione da parte della Corte Suprema Usa, le due case automobilistiche si sono affrettate a siglare definitivamente l'accordo strategico.

Sergio Marchionne ricoprirà la carica di amministratore delegato, Robert Kidder quella di presidente. Per l'a.d. del Lingotto "questa firma rappresenta un passo fondamentale per posizionare Fiat e Chrysler tra i leader della futura generazione di produttori a livello globale". Il mercato apprezza e il titolo del gruppo torinese vola in Borsa.

Fiat-Chrysler, perfezionata l'alleanza
Alla fine il matrimonio è arrivato. Fiat e Chrysler hanno perfezionato la loro alleanza. Lo ha comunicato la casa automobilistica torinese spiegando che è avvenuto il closing dell'alleanza già annunciata, con la piena operatività della nuova Chrysler, che "da oggi dispone di risorse, tecnologie e rete di distribuzione necessarie per competere in modo efficace a livello mondiale".

Come previsto dall'accordo, Fiat fornirà a Chrysler "la tecnologia tra le più innovative e avanzate al mondo, le piattaforme e i propulsori per vetture piccole e medie", si legge nella nota. Chrysler "potrà così offrire una più ampia gamma di prodotti comprese anche vetture a basso impatto ambientale, sempre più richieste dal mercato. Chrysler potrà anche trarre beneficio - prosegue la nota - dall'esperienza della Fiat nelle ristrutturazioni aziendali e avrà accesso alla rete di distribuzione internazionale di Fiat, in particolare in America Latina e Russia".

Come previsto, una controllata di Fiat deterrà una quota del 20% della partecipazione nella nuova società, al netto degli effetti diluitivi. La quota aumenterà progressivamente fino al 35% "subordinatamente al raggiungimento di determinati obiettivi previsti dall'accordo". Fiat non potrà però ottenere la quota di maggioranza di Chrysler fino a quando i debiti derivanti dai finanziamenti pubblici non saranno stati interamente rimborsati. Il 55% al netto degli effetti diluitivi sarà detenuto dall'Associazione a gestione sindacale United Auto Workers' Retiree Medical Benefits Trust, mentre al dipartimento del Tesoro Usa e al Governo canadese sono state assegnate quote rispettivamente dell'8% e del 2% (al netto degli effetti diluitivi). Queste percentuali riflettono le quote di partecipazione che saranno detenute da ciascuno dei soci, se e quando Fiat maturerà il diritto ad aumentare la propria partecipazione avendo raggiunto gli obiettivi fissati.

Marchionne alla guida del nuovo gruppo
La nuova Chrysler sarà guidata da un Consiglio di Amministrazione composto da tre amministratori nominati da Fiat, tra i quali Marchionne in qualità di Amministratore Delegato, quattro nominati dal Tesoro statunitense, uno dal Governo canadese e uno dal sindacato. Kidder è stato designato presidente, mentre la selezione degli altri amministratori è attualmente in corso.
Il perfezionamento della prevista alleanza è stato possibile dopo che la 'vecchia' Chrysler LLC, in base alle condizioni approvate dal Tribunale di New York e dalle diverse autorità regolamentari e antitrust, ha ceduto sostanzialmente tutti i propri beni (con l'esclusione di determinati debiti e altre passività) ad una nuova società con la denominazione sociale di Chrysler Group LLC.

Marchionne: "Giorno importante per l'intera auto"
"Questo è un giorno molto importante, non solo per Chrysler e per i suoi dipendenti, che hanno vissuto quest'ultimo anno in un contesto pieno di incertezze, ma anche per l'intera industria automobilistica". Con queste parole il nuovo a.d. Marchionne ha commentato l'operazione.
"Sin dall'inizio, eravamo decisi a fare di quest'alleanza un passo fondamentale per risolvere i problemi che affliggono l'industria dell'auto. D'ora in avanti, lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili".
"Partendo dalla cultura di innovazione di Chrysler e dalla tecnologia e know-how di Fiat - ha proseguito - intendiamo ampliare il portafoglio prodotti di Chrysler sia in Nord America sia negli altri mercati. Le attività della Chrysler rilevate dalla nuova società, ferme durante questo periodo, sono già o saranno presto nuovamente operative, ed è già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche, a basso consumo e di alta qualità, che saranno le caratteristiche distintive dei nuovi prodotti del gruppo Chrysler".

Marchionne ha poi spiegato le ragioni dell'operazione. "I punti di forza che in primo luogo ci hanno spinto verso questa alleanza, ancora oggi più veri e concreti, sono una casa automobilistica mondiale con tecnologie di primo livello, dipendenti motivati, una maggiore efficienza, una rete distributiva globale ed un fortissimo desiderio di costruire vetture che i consumatori vogliono. Sono consapevole del fatto che questo è stato un processo difficile per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo pronti a dimostrare al consumatore americano che Chrysler può tornare ad essere una società forte e competitiva con una gamma di vetture affidabili che colpiscono l'immaginazione e ispirano fedeltà", ha concluso il manager italo-canadese.