Niente crescita in vista per le vendite
Moody's vede pessime prospettive per le aziende automobilistiche europee, i cui rating passano da stabili a negativi, rispecchiando l'aspettativa per cui nel 2006 non ci sarà una crescita rilevante nè sul mercato europeo nè su quello nordamericano. Secondo Moody's dunque le aziende delle quattro ruote non riusciranno ad aumentare in modo consistente i livelli di utilizzo della capacità produttiva, già generalmente bassi.
Ad affermarlo è Moody's Investors Service, che parla delle sue previsioni nel nuovo rapporto dedicato alle prospettive per il settore. I rating assegnati, afferma una nota, sono sostenuti dalla relativa stabilità degli indici di protezione del debito, risultato conseguito grazie ad aggiustamenti nella struttura dei costi e alla cessione di attività.
Tuttavia Moody's avverte che in futuro queste misure potrebbero non bastare a ribaltare il fiacco andamento del mercato o i prezzi sempre più alti delle materie prime. E la conseguenza di questa situazione difficile potrebbe essere quello di un indebolimento dei risultati d'esercizio. A fine 2005 il rating medio assegnato alle sette aziende automobilistiche europee era saldamente ancorato sul livello di BAA1, pari a quello di fine 2004. Le revisioni di rating sono state circoscritte a modifiche negli outlook.
"Il problema di fondo che grava sul settore e in particolare sulle aziende la cui produzione è destinata al mercato di massa è rappresentato dal basso livello di utilizzo della capacità produttiva, dovuto all'impatto negativo che il rialzo dei costi per il carburante ha avuto sulla fiducia dei consumatori" dice Falk Frey, senior credit officer di Moody's, principale autore del rapporto.
In un notevole eccesso della capacità produttiva, gli incentivi all'acquisto hanno assunto una sempre maggior importanza e ad essi è parzialmente attribuibile la crescita di volumi segnata l'anno scorso da alcune società. Secondo Moody's, l'eventuale crescita del mercato automobilistico dell'Europa occidentale sarà di portata limitata, dal momento che i consumatori saranno sempre più riluttanti a sostituire le loro vetture.
Qualsiasi eventuale aumento di volume sarà probabilmente dovuto a una maggiore importanza degli incentivi all'acquisto o da una percentuale anche maggiore di vendite a bassa marginalità.
"In base ai fondamentali negativi del settore, Moody's non prevede miglioramenti nei flussi di cassa generati dalle attività di queste società, o di conseguenza, nella qualità di credito, nel corso del 2006. La persistente debolezza nel generare flussi di cassa rappresenta, quindi, un elemento determinante per il taglio moderatamente negativo del nostro punto di vista sulle prospettive di rating per le aziende automobilistiche europee", afferma Frey.
E' possibile che nel 2006 i produttori asiatici riprendano ad accrescere le loro quote di mercato puntando all'alta gamma. "Al fine di rafforzare le proprie posizioni di mercato, i produttori europei dovranno prestare particolare attenzione a raggiungere l'opportuno equilibrio tra, da un lato, gli ingenti costi necessari per garantire un sistema di distribuzione e assistenza ad ampio raggio e, dall'altro, la realizzazione di campagne di marketing volte a differenziare la propria immagine di marca".