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Caso Parmalat, Geronzi interdetto

"Impugnerò provvedimento dei giudici"

22 Feb 2006 - 08:44

Gli è stato vietato temporaneamente di esercitare funzioni direttive dal Tribunale di Parma nell'ambito dell'indagine Parmalat. E subito il presidente di Capitalia Cesare Geronzi ha detto che darà mandato ai legali di impugnare il provvedimento. "Ho appreso" ha detto "con stupore ed indignazione della misura interdittiva disposta nei miei confronti, intervenuta quando le indagini, da tempo avviate, si erano già concluse".

"Una misura" ha precisato Geronzi "relativa a contestazioni prive di fondamento, tutte già respinte e che fermamente respingo ancora una volta". L'ordinanza è stata notificata al presidente di Capitalia nella serata di martedì e prevede il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. A emanare il provvedimento è stato l'Ufficio del Giudice per le indagini preliminari. Il provvedimento è stato assunto nell ambito del procedimento relativo alle vicende Parmatour e Ciappazzi, che risale al 2002, nel quale Geronzi è indagato.

Oltre al presidente di Capitalia, sulla vicenda è subito intervenuto anche l'avvocato dello stesso Geronzi, Guido Calvi, che ha dichiarato: "Non si può non rimanere stupefatti per l'iniziativa degli inquirenti parmigiani. Pochi giorni dopo aver dato notizia del deposito degli atti e, quindi, della conclusione delle indagini, è stato assunto un provvedimento che appare privo di ragionevolezza".

Secondo Calvi "un provvedimento interdittivo, infatti, è assolutamente assunto allorquando sussiste un pericolo di inquinamento degli atti o di reiterazione dei reati; circostanze che, in questo caso, sono totalmente da escludere. In occasione dell'ormai prossima udienza preliminare non sarà difficile dimostrare la totale infondatezza dei fatti oggetto di imputazione. D'altra parte questo accanimento accusatorio appare incomprensibile se si riflette sull'assoluta modestia economica del fatto contestato, e cioè la vendita delle acque minerali Ciappazzi, a fronte dell'immensa voragine del dissesto della Parmalat e delle ben più gravi responsabilità di tutti gli altri indagati. Impugneremo comunque, immediatamente, il provvedimento e siamo certi che il Giudice d'Appello confermerà la totale infondatezza della richiesta degli inquirenti parmigiani".

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