Istat: dato peggiore dal 2000
L'industria italiana resta ancora in affanno. Nel 2005 la produzione ha registrato un calo dell'1,8% rispetto all'anno precedente. Si tratta del dato peggiore dal 2000 in termini grezzi e dal 2002 al netto dei giorni lavorativi. E' quanto comunica l'Istat. L'unico settore che ha registrato variazioni positive è stato quello dell'energia (+4,2%). Il calo più consistente, invece, l'ha segnato il comparto autovetture: -12%.
Ma flessioni di rilievo si sono registrate anche nei settori tipici del made in Italy come nel tessile e abbigliamento, dove la produzione è scesa del 6,5%, o nel calzaturiero (-7,7%). Altri comparti in difficoltà sono stati quello degli apparecchi elettrici di precisione, con un calo del 4,6%, quello dei mezzi di trasporto (-4,6%) e quello dei mobili con un -2,5%.
Sul fronte energetico, l'unico in positivo, confrontando la media del 2005 con quella del 2004, gli aumenti maggiori hanno interessato i settori dell'estrazione di minerali (+7,3%), delle raffinerie di petrolio (+3,8%) e dell'energia elettrica, gas e acqua (+2,6%).
Ma l'Istat non vede nero. Secondo i tecnici dell'istituto di statistica, già lo scorso dicembre sono arrivati i primi segnali di ripresa. L'attività sembra aver recuperato. La produzione di autovetture, ad esempio, nell'ultimo mese del 2005 è balzata del 27,5%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Confronto a dicembre 2004 variazioni positive si sono comunque registrate per tutti i raggruppamenti principali di industrie. In particolare, ha presentato aumenti dell'11,1% per l'energia, del 6,6% per i beni strumentali, dello 0,8% per i beni di consumo.