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Bnl, il secondo no all'Opa Unipol

Bocciatura definitiva da Bankitalia

03 Feb 2006 - 09:46

Nuovo no all'Opa di Unipol. La risposta ufficiale è arrivata da Palazzo Koch: non sono bastate le controdeduzioni presentate dai vertici della compagnia bolognese al primo no di Bankitalia per far cambiare idea ai vertici di Via Nazionale. La seconda bocciatura infatti è quella definitiva. E l'offerta pubblica d'acquisto ha ricevuto il secondo rifiuto. E' questa l'ultima parola sull'avventura voluta da Consorte.

Per sabato mattina, intanto,sono stati convocati i consigli di amministrazione di Unipol e delle holding di controllo Holmo e Finsoe.

La compagnia assicurativa si trova ora di fronte a un bivio: rilanciare e mettere sul piatto una nuova offerta, con Nomura nelle vesti di partner forte, o contrattare un disimpegno che consenta comunque di valorizzare la quota e la partecipazione in Bnl Vita.

La strategia che sara' messa a punto, probabilmente sarà la sintesi fra la posizione di chi spinge per non rinunciare all'acquisizione di Bnl e quella di chi, al contrario, auspica "una rottura netta con il passato". In queste ore, proprio in vista degli appuntamenti di sabato, si infittiscono i contatti con alleati ed advisor per mettere a punto entrambe le opzioni.

Da una parte, il colosso giapponese Nomura potrebbe incrementare la propria quota, attualmente al 5%, fino al 10% e affiancare la compagnia assicurativa in una nuova Opa, sostenuta questa volta da requisiti patrimoniali "inattaccabili". Ma l'istituto giapponese, fanno notare le stesse fonti, potrebbe perfino rilevare l'intera quota di Unipol e puntare direttamente al controllo di Bnl. D'altra parte, sono sempre vivi i contatti tra Bologna e Madrid, per intavolare una trattativa che porti il controllo di Bnl al Bbva ma con un accordo di bancassurance e una quota rilevante, intorno al 5%, per Unipol.

In questo quadro, giocano un ruolo chiave le banche internazionali finanziatrici di Unipol. Se Deutsche Bank sembra confermare l'intenzione di un disimpegno dalla partita, Nomura e Csfb, che di Unipol sono anche advisor, potrebbero spingere per un rilancio. I Giapponesi, in particolare, avrebbero manifestato la propria disponibilita' ad accrescere la propria quota, dopo il necessario via libera di Bankitalia. Un'operazione che porterebbe la banca di Tokio in una posizione di primo piano, al fianco di Unipol, non solo in una eventuale nuova offerta ma anche, in prospettiva, nella futura governance di Bnl.

Qualche giorno fa un portavoce dell'istituto di credito giapponese ha ribadito la scelta di "continuare a sostenere Unipol nel raggiungimento dei suoi obiettivi" anche a prescindere dall'opa in corso. Di piu', Nomura si e' detta "pronta a sostenere nuovo sviluppi". Parole che alla luce di questi ultimi sviluppi sembrano consolidare una alleanza anche in chiave industriale. Nomura, in sostanza, si propone non come semplice partner finanziario ma come azionista stabile.

Dopo il verdetto di Via Nazionale, pero', potrebbe muoversi anche il Bbva, che intanto lavora ad una propria offerta. Gli spagnoli starebbero ancora valutando quale strumento mettere in campo. Quello che e' certo e' che in caso di nuovo affondo almeno una parte del corrispettivo dovra' essere cash per convincere gli alleati di Unipol a cedere le proprie quote. Il prezzo, considerati gli acquisti a 2,775 euro da parte di alcuni azionisti, dovrebbe essere di poco inferiore ai tre euro.

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