Da noi lo vedremo più avanti
di Big Trader
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: lo scenario economico più credibile per il medio e per il lungo termine vede il costo del denaro tornare a crescere. Ma questa dinamica sarà diversa negli Usa e in Europa. In America già a fine mese la Fed dovrebbe rialzare i tassi, mentre nel Vecchio Continente la Bce si muoverà più avanti.
Insomma, ancora una volta e come sempre, gli Stati Uniti anticipano le nuove tendenze. E daltronde, se alla nostra Banca centrale europea continua ad essere sostanzialmente contestato un approccio un po troppo "ingessato" e passivo, alla Federal Reserve di "nonno Greenspan" il coraggio di prendere le decisioni, quelle importanti, non manca.
Cosi, già alla fine di questo giugno, i tassi Usa promettono di farsi un poco più pesanti. Non sarà di certo un ritocco stravolgente, ma quello che conta in questi casi, soprattutto per i relativi riflessi sui mercati finanziari, è la direzione. Il percorso indicato. E, dopo, forse in autunno, proprio sul solco tracciato dalla Fed si muoverà, inevitabilmente, la Bce. Confermando nei fatti di viaggiare sempre sostanzialmente "al traino" della macchina economica a stelle e strisce.
Per cui, abituiamoci al nuovo scenario. Che arriverà in modo non traumatico, ma piuttosto progressivo. Ma arriverà. Lo si è già anticipato spesso, anche in questa rubrica, ma ora il momento di svolta pare davvero vicino. Oggi il costo del denaro è a valori da record storico negativo. Domani sarà ancora basso, ma non come adesso. Dal 2005 le rate dei mutui a tasso variabile e gli interessi sui prestiti bancari dovrebbero farsi più sentire sul bilancio di molti italiani.
Dal punto di vista degli investimenti, in particolare per quanto riguarda i titoli governativi del reddito fisso, molti operatori ed analisti sembrano ormai concordare nel suggerire di puntare sui Cct se si guarda ad un orizzonte piuttosto lungo. I Btp possono andare bene, ma in ogni caso solo se si evitano scadenze troppo lontane nel tempo.