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Titoli caldi della settimana

Le previsioni dell'analista tecnico

11 Giu 2004 - 15:39

In collaborazione con Hambleden Consulting Group

Ecco lo scenario per il mercato azionario italiano tracciato da Sergio Ciriaco, analista tecnico e gestore, responsabile settore analisi di Hambleden Consulting Group, firma britannica dei servizi professionali per la finanza che ha realizzato tra gli altri il trading system automatico “Breakout”. Ciriaco delinea il quadro tecnico per i tre titoli più “caldi” della settimana borsistica

Fiat: non galleggia e non affonda
Il titolo Fiat non ha ancora digerito l’effetto del cambio al vertice della società. Esaurite le ricoperture (le prese di profitto dei ribassisti), non ci ancora sono segnali di arrivo di investitori. La stasi non durerà però a lungo: questa settimana, o al massimo la prossima, la Fiat, per la gioia di chi spera di fare un po’ di trading, dovrebbe iniziare a muoversi nuovamente. Per gli acquisti si consiglia molta cautela: meglio non intervenire prima della rottura di quota 6,59. Vi sarebbe ripresa del trend al ribasso alla eventuale rottura di quota 5,76, seguita da una chiusura in fine settimana inferiore a 6,01.

Enel: doppio massimo di medio periodo?
L’azione ha ripreso a muoversi nel suo sentiero rialzista di lungo periodo, pur mostrando una perdita di forza relativa nel medio periodo. Questo suggerisce la formazione di un doppio massimo a quota 6,90 (valori un po’ superiori non muterebbero la situazione). Si consiglia di prendere parziale profitto sotto quota 6,71 e di chiudere le posizioni al rialzo alla rottura di 6,68 (il trend di medio va al ribasso). Per incrementare le posizioni meglio attendere.

Eni: è rialzo, ma non dimentichiamo gli stop-loss.
La rottura verso l’alto di quota 17,18 ha ripristinato il trend di rialzo di medio periodo. Non emerge ancora un chiaro aumento di forza. Attenzione verso l’alto alla zona 17,37/17,4 (monetizzare qualche utile) e verso il basso alla eventuale rottura di quota 16,85, che ripristinerebbe il trend ribassista.

Mercato: moderatamente più blue chips.
L’analisi comparata degli indici borsistici americani Standard&Poor’s e Nasdaq mostra ancora che gli investitori preferiscono in questa fase le più conservatrici blue chips, rispetto ai più aggressivi titoli del settore tecnologico.

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