Il gruppo veneto conquista il Giappone
Un po' come un gioco, un po' come una sfida commerciale Benetton Japan decide di avventurarsi nel mondo delle divise scolastiche giapponesi. E presenta la sua collezione per le scuole medie e per i licei in collaborazione con la societa' Takimoto, che ha il 15% del mercato complessivo delle divise nel paese del Sol levante e che detiene il 15% della partnership con la Benetton Japan per questa iniziativa.
"E' la prima volta che un marchio straniero entra nel mondo tradizionale delle divise scolastiche - ha detto alla conferenza di presentazione presso il negozio di Omotesando Fabrizio de Nardis, presidente della Benetton Japan - il nostro valore aggiunto in Giappone e' di essere vicino ai giovani e quindi proviamo a vestirli con le divise". La divisa, ha spiegato De Nardis, costera' 40.000 yen (circa 300 euro) "ma deve durare tre anni e gli studenti la devono indossare cinque volte alla settimana: quindi deve essere di grande qualita' e anche un po' divertente".
Quello delle uniformi scolastiche in Giappone e' un mondo tutto a parte e molto tradizionale, che risale a tempi e modi di pensare assai remoti, quando l'educazione scolastica era rigida, intransigente e esclusivamente made in Japan. Le divise adesso sono scelte dal preside e dal comitato dei genitori che devono accettarne il look, lo stile e la qualita': e una volta approvate rimangono per dieci anni. Il business che gira attorno a questo settore e' assai importante. Si tratta di circa 90 miliardi di yen (circa 66 milioni di euro) - spiegano fonti della societa' di Osaka Takimoto - tra vestiti e cartelle. L'obiettivo della coppia Takimoto-Benetton e' ambizioso: 500 milioni di yen (circa 3,7 milioni di euro) nei primi tre anni e un miliardo di yen nei primi cinque anni.
Per il momento solo quattro scuole stanno provando la divisa Benetton-Takimoto, ma altre 27 scuole dovrebbero vestire le divise italo-giapponesi dal prossimo anno scolastico, che in Giappone inizia ad aprile.