Gruppo chiude lo stabilimento friulano
Il Gruppo De Longhi fa i bagagli, lascia il Friuli e si trasferisce in Cina. Il colosso mondiale nel settore del riscaldamento, condizionamento d'aria e degli elettrodomestici per la casa, con ricavi che nel primo trimestre del 2004 hanno superato i 270 milioni di euro, abbandonera' la sede di Ampezzo (Udine) dopo quattro anni di permanenza.
La conferma e' giunta dall'ammistratore delegato del gruppo Stefano Beraldo. Nonostante i positivi dati di bilancio dell'azienda carnica (140 dipendenti) il gruppo si e' detto costretto a lasciare il Friuli per adeguarsi ai concorrenti nella produzione di macchine per caffe' e delocalizzare la produzione in Cina.
"Non ci sono assolutamente margini per rivedere la decisione - ha detto Stefano Beraldo - nonostante si sia trattato di una decisione sofferta. I mercati mondiali stanno cambiando. Quando cinque anni fa abbiamo preso la decisione di sbarcare in Carnia nessuna avrebbe immaginato che il mercato orientale ed in particolare quello cinese sarebbe cresciuto cosi', cambiando del tutto i rapporti con i nostri concorrenti".
Beraldo ha confermato che per il momento l'assemblamento della componentistica delle piccole macchine da caffe' verra' spostato nella sede di Treviso. Rimarra' in Friuli invece lo stabilimento di Moimacco (400 dipendenti) che produce piastre per corpi riscaldanti. "Questo prodotto - ha precisato Beraldo - non subisce la concorrenza dei mercati orientali. Moimacco e' e restera' uno stabilimento strategico per il nostro gruppo".
Lo stabilimento della De Longhi di Ampezzo e' da sette giorni occupato dai lavoratori che attendono la procedura di mobilita'.