Giornata nera per la Borsa di Milano che inverte bruscamente la tendenza rispetto alle ultime sedute. L'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 2,46% a 17.243 punti. Male anche l'All Share, in calo del 2,29% a 18.290 punti, e lo Star che archivia la seduta a -0,74% a 14.209 punti.
Il ritorno di una leggera tensione sui titoli di Stato dei Paesi dell'Europa meridionale che la scorsa estate subirono l'attacco della speculazione appesantisce soprattutto Milano, che è la peggiore del continente, con gli altri listini comunque negativi. A farne le spese sono i titoli delle materie prime e soprattutto delle banche. A fine giornata, Unicredit e Ubi hanno perso rispettivamente il 5,2% e il 5,1%. Male anche Bper (-4,8%), Bpm (-4,6%), Banco popolare (-4,5%), Intesa (-4,1%) e Mediobanca (-3,9%). Ha tenuto Mps (-0,09%), confermando come il netto recupero della scorsa settimana non fosse solo legato allo spread.
Positiva Parmalat (+0,08%) unico titolo con il segno più dell'indice principale di Piazza Affari, mentre limitano i cali energetici e lusso. Anche Fiat è in ribasso a causa di realizzi (-3,6%). Il mercato spera che un accordo extragiudiziale consenta a Chrysler di acquisire una quota di Veba.
Spread chiude in rialzo - Chiude in rialzo a 238 punti base dai 230 di venerdì lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il tasso sul decennale del Tesoro sale al 4,27%.