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Crisi, una Pasqua a casa per italiani

I vacanzieri del ponte calano del 14,1% rispetto allʼanno scorso

Ansa

A causa della crisi e della conseguente mancanza cronica di soldi, la gran parte degli italiani passerà la Pasqua a casa: saranno solo 8,2 milioni (rispetto ai 9,5 del 2012) coloro che dormiranno almeno una notte fuori casa, un calo del 14,1% rispetto allo scorso anno. E Federalberghi, che ha condotto lo studio, lancia l'allarme: c'è il rischio che l'economia turistica torni ai livelli del dopoguerra.

Tra coloro che si concederanno una vacanza, quasi l'88% resterà in Italia (rispetto al 90% del 2012), mentre il 12% (rispetto al 10% del 2012) andrà all'estero. Per chi resterà in Italia sarà il mare la meta preferita (34% rispetto al 37% del 2012), seguita dalle località d'arte che toccheranno il 25,5% (21% nel 2012). In leggera decrescita la montagna al 23% (rispetto al 24% del 2012).

Per chi invece opterà per l'estero, spiccano le Capitali europee con il 53,4% dei consensi (rispetto al 65% del 2012), seguite dalle località di mare con il 20% (rispetto al 21% del 2012).

La casa di parenti o amici con il 28,1% sarà la struttura ricettiva maggiormente preferita dai vacanzieri, seguita dall'albergo che accoglierà il 27,6% delle preferenze e dalla casa di proprietà al 15,6%. Un incremento significativo ci sarà nei B&B col 6,1% (rispetto al 2% del 2012). La spesa media pro-capite si attesterà sui 317 euro rispetto ai 329 del 2012.