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Fmi: "Su ripresa rischi da politica italiana"

Per il Fondo Monetario Internazionale a livello globale le prospettive di crescita "sono migliorate ancora", ma nelle economie avanzate "la strada per la ripresa resta sconnessa"

Ap/Lapresse

Le prospettive per la crescita a livello globale "sono migliorate ancora", ma nelle economie avanzate "la strada per la ripresa resta sconnessa". A esprimere ancora dubbi sulla fine della crisi è l'Fmi, che nella bozza del World Economic Outlook cita anche l'incertezza conseguente alle elezioni in Italia (oltre alla politica di bilancio Usa) tra i "rischi-chiave" di breve periodo.

Nella prospettiva dell'economia globale, spiegano gli economisti di Washington, "sono emersi nuovi rischi e i vecchi pericoli rimangono". In particolare, "nel breve periodo, i rischi chiave - spiega il Fmi - sono correlati agli sviluppi nell'area dell'euro, inclusa l'incertezza legata al risultato delle elezioni in Italia, e alla politica di bilancio americana".

Tra i rischi di medio periodo, invece, il Fondo cita "il faticoso impatto del risanamento e la prolungata stagnazione nell'area dell'euro, così come gli elevati deficit e debito negli Stati Uniti e in Giappone". In questo panorama, avverte il Fmi, "i policymakers non possono rilassare i propri sforzi".

Fmi: "Cali spread fragili, lo dimostrano le elezioni in Italia" - Nell'area euro "gli spread sui titoli sovrani dei Paesi periferici sono calati. Per la prima volta in un anno, alcune economie periferiche hanno piazzato con successo grandi volumi di titoli di Stato a lungo termine". Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nella bozza del World Economic Outlook, precisando però che "questi miglioramenti sono fragili, come suggerito dall'aumentata volatilità negli spread dei Paesi periferici conseguente alle elezioni in Italia".

Fmi: "Pil, Italia fanalino di coda in aria euro" - Italia fanalino di coda tra i big dell'area euro. Il Fmi ha confermato le stime di gennaio, prevedendo un calo del Pil dell'1% quest'anno con un ritorno ad una crescita di appena lo 0,5% il prossimo. Tra i partner di Eurolandia, l'Italia fa meglio solo della Spagna (-1,5% nel 2013), mentre si raffronta alla crescita dello 0,6% in Germania e dello 0,3% in Francia. Ai nostri livelli c'è il Portogallo, mentre peggio di noi solo Slovenia (-1,5%), Cipro (-3,1%) e Grecia (-4,2%).