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Cipro, fonti governo: niente prelievo dai conti
Ue vuole impedire fuga dei capitali dalle banche

Voci di fusione tra le due banche maggiori dellʼisola: scontri tra dipendenti e polizia. E si allungano le code ai bancomat

Ansa

Quasi certamente Cipro non avrà bisogno di fare ricorso al prelievo forzoso sui depositi bancari dell'isola secondo quanto riferito da una fonte vicina al governo. I leader dei partiti hanno deciso di creare un "fondo di solidarietà" impegnando i beni dello Stato in vista di un prestito d'emergenza, come ha dichiarato il numero due del partito democratico, Averof Neophytou. Intanto la Ue vuole misure per impedire la fuga dei capitali dalle banche cipriote.

A Cipro si cerca quindi di correre ai ripari dopo che la situazione è arrivata ormai sull'orlo del collasso e dopo l'avvertimento della Bce, che garantisce soldi soltanto fino al 25 marzo, in assenza di garanzie della solvibilità delle banche cipriote.

Piano B, voci di una fusione tra le due maggiori banche - Le file di persone in attesa di poter prelevare quanto più denaro possibile dagli sportelli automatici della Laiki Bank (Banca Popolare) di Cipro, la seconda per grandezza del Paese, si sono fatte ancora più lunghe dopo la diffusione di voci sulla possibile chiusura dell'istituto di credito in seguito a una fusione con la maggiore Bank of Cyprus. La fusione tra le due banche sarebbe una delle condizioni che Nicosia deve esaudire entro lunedì poste dalla Bce per non bloccare la liquidità d'emergenza a Cipro.

Scontri tra dipendenti e polizia -  Davanti alla sede del Parlamento di Nicosia si registrano tafferugli tra manifestanti e polizia. I media locali riferiscono che a protestare sono soprattutto dipendenti della Laiki Bank (Banca Popolare). La Banca Centrale di Cipro è dovuta intervenire per smentire categoricamente voci diffusesi a Nicosia circa la possibile chiusura della Bank of Cyprus, il principale istituto di credito del Paese. "Smentiamo queste voci - è detto in un comunicato diffuso dalla Banca Centrale -. Sono in corso in questo momento sforzi per trovare la migliore soluzione possibile per questo istituto".

Eurozona vuole blocco fondi banche
- L'Eurozona vorrebbe vedere da Cipro delle misure straordinarie di contenimento dei capitali nelle banche per evitare la fuga dei depositi quando gli istituti riapriranno: è quanto si apprende da fonti Ue dopo la riunione dell'euro working group, il gruppo di tecnici che preparano le riunioni dei ministri delle Finanze.

Ue: si faccia una proposta - Ma la Commissione Ue vuole un piano articolato e un portavoce di Bruxelles avverte: "La situazione a Cipro è molto seria ed è della massima urgenza che le autorità facciano chiarezza e presentino la loro proposta". D'altra parte, continua il portavoce, l'Europa "ha sempre detto fin dal principio che Cipro pone un rischio sistemico per tutta la zona euro". Nel frattempo alcune fonti hanno escluso che oggi il Parlamento possa essere convocato per votare il "piano B" approntato dal governo di Nicosia come controproposta al piano di salvataggio dell'Eurogruppo.

Bruxelles: no tassa sui piccoli risparmiatori - Inoltre, esprimendo "profonda preoccupazione" per la situazione, il Parlamento Ue prende ufficialmente posizione chiedendo che i depositi bancari fino a 100mila euro siano esclusi da qualsiasi tassa. Il presidente Martin Schulz, oltre a chiedere l'esenzione dei depositi fino a centomila euro, afferma che "deve essere trovata una soluzione più equa e sostenibile" e che tale soluzione sia "europea e non esterna", aggiungendo che "i risparmi della gente comune non devono essere usati per un salvataggio del settore bancario".

Fitch: nessun effetto immediato sull'Eurozona - La crisi di Cipro non ha "implicazioni immediate sui rating sovrani degli altri Paesi dell'Eurozona", secondo l'agenzia Fitch, che in una nota precisa di non "prevedere al momento che l'instabilità di Cipro possa diffondersi ad altri sistemi bancari della zona euro"

Nicosia chiede a Mosca di estendere il prestito - Sono intanto ancora in corso i colloqui con Mosca, a cui Cipro avrebbe chiesto di estendere il prestito di 2,5 miliardi di euro per cinque anni, tagliando i tassi dal 4,5 al 2,5%.

Ue: "Più soldi dalla Russia non risolvono il problema" - Ma dall'Europa arriva un avvertimento: più prestiti da Mosca non aiuterebbero perché Cipro aumenterebbe troppo il suo debito. Quindi l'Eurogruppo ha stabilito una soglia di prestiti sostenibile per Cipro, pari a 10 miliardi di euro", quelli che darà l'Ue, come ha precisato ancora Dijsselbloem, che rilancia: "Non so se questo piano di salvataggio sia fallito per sempre, perché non vedo molte alternative se non ridiscutere la struttura della tassa".

"Ottimo lavoro in Italia" - E sempre Dijsselbloem promuove invece l'Italia che, dice, "insieme a Portogallo, Irlanda e Spagna ha fatto un enorme lavoro, anche con grandi costi sociali. Ma sono sicuro che la competitività è migliorata".

L'offerta a Mosca: partecipazioni bancarie e di giacimenti di gas - Nicosia intanto offre alla Russia quote bancarie e partecipazioni nei giacimenti di gas in cambio di aiuti per superare la crisi finanziaria. E' questa la proposta presentata dal ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris, da ieri a Mosca per condurre i negoziati in materia. Ma dal premier Medvedev arriva subito una minaccia: il Cremlino potrebbe rivedere le sue riserve in euro se la soluzione della crisi danneggerà gli interessi russi.

La minaccia di Medvedev - Parole pesanti che vengono evocate sul sito del governo nel giorno in cui si apre nella capitale un incontro sulla cooperazione con una delegazione della Commissione europea, guidata da Josè Manuel Barroso. Mosca detiene oggi tra il 41% e il 42% di riserve in euro.