Aumenta dello 0,2% il differenziale tra la crescita delle retribuzioni e quella dell'inflazione Fermi i settori telecomunicazioni e pubblica amministrazione, meglio energetici e abbigliamento
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Le retribuzioni contrattuali orarie a settembre frenano, salendo solo dell'1,4% su base annua, dal +1,6% di agosto, mentre su base mensile restano quasi ferme, crescendo dello 0,1%. Lo rileva l'Istat. Il dato tendenziale rimane sotto al livello d'inflazione annuo dello stesso mese (+3,2%), con un divario che si allarga a 1,8 punti.
Guardando ai principali settori, si registra un incremento tendenziale dell'1,9% per i dipendenti del privato e una variazione nulla per chi lavora nella Pubblica amministrazione, per il blocco della contrattazione, e nelle telecomunicazioni.
A settembre i comparti che registrano incrementi migliori sono energia elettrica e gas (+2,9%), tessili, abbigliamento e lavorazione pelli, gomma, plastica e lavorazioni minerarie non metallifere (2,8%).
Preoccupazione per i rinnovi dei contratti in scadenza
Nei prossimi mesi scadranno gran parte dei contratti dell'industria. Tra questi, quelli relativi a energia elettrica e petroli, plastica e metalmeccanici. Secondo l'Istat, in assenza di rinnovi la crescita annua delle retribuzioni contrattuali crollerebbe allo 0,9%.
Codacons: "Stangata fino a 693 euro a famiglia"
L'aumento del divario tra la crescita dell'inflazione e quella delle retribuzioni, rilevata dall'Istat, mette in grossa difficoltà molte famiglie. Lo rileva il Codacons, secondo cui un nucleo familiare composto da tre persone ha avuto una perdita del potere d'acquisto equivalente a 629 euro. Somma che aumenta a 693 euro se si considera una famiglia di quattro persone.
"Governo blocchi tutti gli aumenti"
L'associazione dei consumatori chiede al governo di intervenire per porre un freno alla perdita del potere d'acquisto delle famiglie italiane. "Se il Governo si ostina a bloccare la rivalutazione delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dovrebbe congelare anche tutti gli altri aumenti, dalle multe per le violazioni al codice della strada alle tariffe degli enti locali, dal canone Rai ai pedaggi autostradali".