Dati confartigianato

Confartigianato: in Italia un'azienda su due muore entro i primi cinque anni di vita

Ma il tasso di imprenditorialità nel nostro Paese è il più alto tra le economie avanzate

13 Ott 2012 - 11:17
casco protettivo ©  Afp

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Quasi un'impresa su 2 non ce la fa a superare i primi 5 anni di vita: il 49,5% delle aziende infatti getta la spugna prima di compiere il primo quinquennio. A costringere gli imprenditori a mollare è un ambiente troppo spesso ostile all'iniziativa economica. Ma nonostante la crisi, l'Italia resta la patria mondiale dell'imprenditoria, con le sue 6,6 aziende ogni 100 abitanti. Lo afferma una rilevazione della Confartigianato.

Insomma, le aziende che resistono vanno a irrobustire un tessuto imprenditoriale che, nonostante la crisi, è tra i più vivaci del mondo. Secondo l'indagine, siamo in testa alla classifica dei Paesi ad economia avanzata con il più alto tasso di imprenditorialità. Al secondo posto la Francia con 4,1 imprese ogni 100 abitanti, seguita dal Regno Unito con 2,8 aziende per 100 abitanti. E, se l'Italia è la capitale mondiale dell'imprenditoria, lo deve all'artigianato che, con 1.448.867 aziende, spicca per la sua capillare presenza sul territorio italiano.

Un territorio ad alta diffusione imprenditoriale
Secondo la rilevazione, le "piccole patrie" dell'artigianato sono diffuse ovunque in Italia, ma le imprese trovano un terreno particolarmente fertile a Prato, Fermo, Reggio Emilia, le tre province con il maggior tasso di imprenditorialità artigiana. A Prato operano 10.770 artigiani, pari a 4,3 imprese ogni 100 abitanti. A brevissima distanza segue Fermo, con 7.383 aziende artigiane (4,1 ogni cento abitanti), mentre a Reggio Emilia, che conta 20.812 imprenditori artigiani, il rapporto con la popolazione è di 3,9 imprese ogni 100 abitanti.

Ma la vocazione artigiana dell'Italia si fa ancora più forte in alcuni Comuni: in testa alla classifica compare Piode (in provincia di Vercelli) dove il rapporto artigiani-popolazione è pari a 9,2 imprese ogni 100 abitanti. Tra i Comuni più grandi con almeno 5mila abitanti è Montemurlo (in provincia di Prato) a detenere la palma del Comune più artigiano d'Italia, con le sue 1.223 imprese (6,6 ogni 100 abitanti). Lo segue Cingoli (in provincia di Macerata) con 6 aziende per 100 abitanti e Monte Urano (Fermo) con 5,8 aziende artigiane ogni 100 abitanti. (AGI) Fra

E l'occupazione tiene grazie all'artigianato e alle piccole imprese
Proprio ad artigianato e piccole imprese si deve la tenuta occupazionale anche nella fase più acuta della crisi: tra il 2007 e il 2010 le micro imprese con meno di 9 addetti hanno segnato un aumento dell'1,2% degli occupati a fronte di un calo dell'1,5% degli addetti del totale delle imprese.

"Siamo un popolo di imprenditori - sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini - e lo dimostriamo a dispetto della crisi e dei tanti ostacoli che spengono le iniziative imprenditoriali. Questa propensione va sostenuta sia nella fase di avvio dell'impresa, sia soprattutto durante la vita dell'azienda. Non basta puntare sulle start up innovative se poi in Italia continuano a non esserci le condizioni favorevoli percheé le imprese possano svilupparsi e generare occupazione. Per offrire un futuro alle giovani generazioni occorre sicuramente facilitare la creazione d'impresa, ma è anche indispensabile dare segnali concreti alle imprese già esistenti e assicurare la continuità e la solidità del nostro tessuto produttivo".

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