Gli istituti di credito cercano di scoraggiare l'uso di contante da parte dei clienti.Ma così mettono a rischio la loro sicurezza e adottano regole disomogenee
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Un’operazione semplice come il ritiro di denaro contante dallo sportello bancario sta diventando complicata e diversa da banca a banca, da agenzia ad agenzia. Gli istituti di credito stanno infatti, adottando proprie regole sull’erogazione di cash.
Come spiega l’avvocato Luciano Fanti, responsabile settore bancario Codacons, non è una scelta connessa alla lotta al ricliclaggio o all’evasione fiscale: “È un modo per scoraggiare l’uso del contante che alla banca costa (soprattutto in termini di sicurezza). E poi gli intermediari guadagnano di più usando la moneta elettronica che ha costi e commissioni più elevati”.
Per il ritiro di somme variabili ma non elevate (anche 2/3.000 euro) alcune banche chiedono al cliente una comunicazione precedente al ritiro. Una sorta di prenotazione del denaro, accompagnata da una motivazione. Ma questa pratica può avere dei risvolti anche rischiosi per il cliente, prosegue l’avvocato Fanti: “Le comunicazioni di preavviso possono essere intercettate da malintenzionati che aspettano il cliente dopo il prelievo per rapinarlo. E poi il preavviso non esiste da nessuna parte. La banca dovrebbe avere disponibilità di contante, almeno per le cifre medio-grandi. È sempre stato così fino a poco tempo fa”.
Adesso la situazione è molto disomogenea e può succedere che agenzie diverse di uno stesso istituto bancario offrano ai propri clienti condizioni differenti in materia di prelievo cash. “Abbiamo saputo di questa nuova prassi da poco” prosegue Fanti. “Sono stati i consumatori che hanno segnalato episodi di questo tipo. Stiamo valutando se fare una diffida. È l’ennesima stranezza del mondo bancario. La Banca d’Italia dovrebbe vigilare, ma è un fenomeno recente e dobbiamo capirne l’entità. Auspico una standardizzazione dei comportamenti bancari”.
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