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Bankitalia: "Fine della recessione nel 2013"

"Nello stesso anno la disoccupazione salirà oltre lʼ11%", si legge nel bollettino economico di Via Nazionale

LaPresse

La recessione in Italia terminerà solo all'inizio del 2013 secondo le stime di Bankitalia, che avverte: sempre nel 2013 la disoccupazione salirà oltre l'11%. "Nel complesso la fase recessiva - si legge nel bollettino di Via Nazionale - si estenderebbe alla seconda parte di quest'anno, ma a ritmi più contenuti, e avrebbe termine all'inizio del 2013". Intanto, quest'anno l'occupazione scenderà dell'1% e i più colpiti saranno giovani e donne.

Il Pil dell'Italia, nel secondo trimestre, "ha continuato a contrarsi, per poco più di mezzo punto percentuale rispetto al periodo precedente", si legge nel bollettino economico. "La diminuzione ha riflesso il calo della domanda interna per consumi e investimenti; vi hanno inciso la debolezza dell'occupazione e dei redditi reali, la caduta della fiducia delle famiglie, le condizioni di accesso al credito solo in parte migliorate. Gli scambi con l'estero hanno continuato a sostenere l'attività economica".

"Niente effetti Moody's sulle aste dei titoli di Stato"
La decisione di Moody's di ribassare il rating dell'Italia, "resa nota subito prima di un'asta di titoli dello Stato, non ha avuto effetti sostanziali sulla domanda o sui rendimenti, né sul mercato secondario né all'asta", afferma la Banca d'Italia.

"La ripresa dipende dalla coesione Ue e dai mercati"
"La rapidità della ripresa" in Italia "dipenderà dalla coesione dimostrata dalla Ue e dalla normalizzazione dei mercati finanziari", afferma Bankitalia secondo cui l'incertezza su questo quadro è elevata, e saranno "cruciali le modalità dell'attuazione del vertice europeo di fine giugno.

"Giù le tasse con la spending review e la lotta all'evasione"
La spending review e la lotta all'evasione consentiranno "in prospettiva" di ridurre le aliquote fiscali, soprattutto sul lavoro e "favorire la ripresa". "In prospettiva l'attività di revisione della spesa, insieme al contrasto all'evasione, può consentire di ridurre le aliquote fiscali, specie sul lavoro, favorendo la ripresa". Secondo l'istituto di Via Nazionale, "le misure di revisione e contenimento della spesa recentemente approvate dal governo mirano a evitare gli effetti depressivi sui consumi derivanti dall'aumento delle aliquote dell'Iva già previsto per settembre, mantenendo invariati i livelli dei servizi grazie a recuperi di efficienza".