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Zona euro, la ripresa è ancora lontana
Squinzi: "Il Pil cade ancora. Sarà -2,4%"

Il presidente di Confindustria vede unʼeconomia in continua caduta. Il bollettino mensile di Francoforte delinea uno scenario difficile. La ripresa sarà graduale e avrà tempi lunghi

Ansa

Per quanto riguarda il mercato del lavoro dell'area euro "non si segnalano miglioramenti per il prossimo futuro e nel secondo trimestre 2012 è previsto un ulteriore calo". E' quanto si legge nel bollettino mensile della Bce. Il settore più colpito sono le costruzioni dove secondo la Bce potrebbe pesare l'introduzione dell'Imu. Inoltre la graduale ripresa dell'eurozona sarà smorzata dalle tensioni del debito sovrano.

Squinzi: Pil in forte discesa
E, se Francoforte vede nero nel futuro dell'Europa, anche Confindustria è tutt'altro che ottimista su casa nostra. Il presidente Giorgio Squinzi avverte che, "nella migliore delle ipotesi, il Prodotto interno lordo dell'Italia calerà nel 2012 del 2,4%. In effetti, probabilmente, sarà anche qualcosa di più, perché nella seconda parte dell'anno faccio fatica a vedere miglioramenti".

Lavoro, costruzioni maglia nera
Dall'analisi contenuta nel bollettino emerge che l'occupazione nei primi tre mesi è calata dello 0,2% congiunturale, dopo flessioni simili nei due periodi precedenti. In rapporto alla media peggio ha fatto il settore delle costruzioni che ha lasciato l'1,3%, mentre i settori industria e servizi evidenziano i cali più contenuti.

Un problema che però non destinato a risolversi in breve visto che la Bce rileva che "i risultati delle indagini più recenti prefigurano ulteriori cali dell'occupazione nel secondo trimestre. I mercati del lavoro dell'area euro hanno pagato un caro tributo alla crisi economica e finanziaria".

Se luce sarà, questa arriverà gradualmente. Il Consiglio direttivo della Bce si attende che su un tempo più lungo "l'economia dell'area dell'euro registri una graduale ripresa, il cui vigore sarebbe tuttavia smorzato da una serie di fattori", in particolare la possibilità che "la dinamica di fondo della crescita risenta delle tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell'area e del loro impatto sulle condizioni di credito, nonche' del processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dell'elevata disoccupazione".

I rischi prevalenti per le prospettive economiche continuano a essere "orientati verso il basso e riguardano, in particolare, un ulteriore acuirsi delle tensioni in diversi mercati finanziari dell'area e la loro potenziale propagazione all'economia reale". I rischi al ribasso sono inoltre connessi alla possibilità di nuovi rincari dell'energia nel medio periodo".