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Visco: "Livello spread ingiustificato, pesa il timore per il futuro dell'area euro"

Il differenziale fra il Btp e il Bund, per il governatore di Bankitalia, è "di gran lunga superiore a quanto giustificato dai fondamentali della nostra economia"

LaPresse

"L'economia italiana è ancora in recessione", pesano "l'aumento del costo e il deterioramento della disponibilità di credito per la crisi del debito sovrano". Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Lo spread è "di gran lunga superiore a quanto giustificato dai fondamentali della nostra economia", ha aggiunto.

L'andamento dello spread per Visco "riflette generali timori di rottura dell'unione monetaria: un'ipotesi remota, che sta però condizionando le scelte degli investitori internazionali".

Per il numero uno di palazzo Koch "le decisioni prese dal vertice dei capi di Stato e di governo dell'area dell'euro e dal Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, precisate nella riunione dell'Eurogruppo di lunedì, hanno ribadito la volontà di preservare la moneta unica e di spezzare il circolo vizioso tra la crisi dei debiti sovrani e le condizioni delle banche".

"Banche sostengano le imprese solide"
Per Visco, le banche "sono chiamate a decisioni difficili: non far mancare finanza alle imprese solide, evitare di prolungare il sostegno a quelle senza prospettive". Il governatore della Banca d'Italia sottolinea quindi che "anche dall'esito di queste scelte dipendono i tempi e l'intensità della ripresa della crescita".

"Mai come oggi le banche sono chiamate a fare bene il loro mestiere" ha aggiunto Visco secondo cui "banche attente alla prospettiva di crescita delle imprese, imprese a loro volta dotate di maggior capitale e più pronte ad accedere direttamente al mercato dei capitali, sono precondizioni perché il superamento di questa crisi veda l'economia italiana avviarsi a un rilancio duraturo".

"Stop prestiti basati su relazioni o legami"
"Le politiche di affidamento devono essere basate sulla solidità dei progetti imprenditoriali, non su relazioni e legami che ne prescindano" ha detto quindi Visco, secondo il quale, determinate scelte con la crisi "non sono oggi più sostenibili".