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Monti: "Ardito escludere che all'Italia
non serviranno aiuti Ue neanche in futuro"

"Io al governo dopo il 2013? Personalmente dico di no. Resterò solo come senatore a vita"

Ap/Lapresse

Il premier Mario Monti continua a ritenere che l'Italia non avrà bisogno di fare ricorso allo scudo anti-spread. Nonostante questo afferma che "sarebbe ardito dire che l'Italia non avrà mai bisogno di questo o di quel fondo". Parlando al termine dell'incontro dei ministri delle Finanze Ue Monti ha anche escluso "di considerare una esperienza di governo che vada oltre la scadenza delle prossime elezioni".

A questo riguardo, il premier aggiunge che resterà membro del Parlamento "in quanto senatore a vita". Mentre sull'ipotesi di un futuro bisogno di aiuto, il presidente del Consiglio considera soltanto l'eventualità di un "sostegno temporaneo con acquisti su mercato secondario e primario di titoli" per "contenere le fluttuazioni degli spread" e non un aiuto per sanare "gli squilibri" e pagare gli stipendi degli impiegati pubblici" come in Grecia.

"Banche, serve una vigilanza unica"
Una delle misure "più urgenti" per fronteggiare la crisi "è l'unione finanziaria con una autorità di vigilanza che operi sulle banche", come ha spiegato ancora Monti al termine della riunione dei ministri delle Finanze Ue. "Più si va a a fondo per risolvere i problemi immediati e gravi, più si vede che è difficile farlo senza muovere passi verso l'integrazione politica". Il premier ha poi spiegato che "la crisi che stiamo affrontando ha evidenziato la vulnerabilità del sistema bancario, i rischi di contagio tra le banche e le difficoltà per i depositanti, le imprese e l'intera economia".

Monti insomma non ha dubbi: "La misura più urgente è l'unione finanziaria con una autorità di vigilanza sulle banche, in particolare su quelle che operano su più Paesi e quelle con importanza sistemica per l'Europa". Serve, sottolinea, un "meccanismo di vigilanza unico".

In questo quadro, aggiunge, è emersa la necessità, alla luce della realizzazione dell'unione bancaria, di "rendere più ambiziosa la direttiva sulle procedure di liquidazione e ristrutturazione degli istituti di credito, coerente con l'approccio più avanzato del summit di giugno".

"Meccanismo anti-spread più facile per i Paesi virtuosi"
Monti spiega poi che i Paesi "virtuosi" potranno chiedere l'intervento del meccanismo anti-spread firmando un memorandum d'intesa leggero, "non un memorandum plus come quello dei Paesi sotto assistenza, che sono invece soggetti alla troika".

"Dall'Italia via libera a discutere di titoli comuni di debito"
"L'Italia - continua il premier - potrebbe dare sostegno a due emendamenti" per imporre una "informativa dettagliata sugli investimenti pubblici produttivi" e su un "paragrafo che faccia riferimento al lavoro dei quattro presidenti sull'architettura di una vera unione economica e monetaria in cui discutere di emissioni in comune di titoli del debito pubblico".

"Volontà di fare di tutto per salvare l'euro"
Il presidente del Consiglio coglie poi "un importante segnale per i cittadini e i mercati sulla volontà di fare tutto quello che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo" facendo riferimento alle intenzioni dei quattro presidenti nei confronti dell'unione economica e monetaria.