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Bruxelles: Monti lascia in anticipo l'Eurogruppo
I nodi: scudo antispread e le banche spagnole

ʼʼEʼ necessario risolvere radicalmenteʼʼ i problemi di Italia e Spagna, ha detto lʼolandese Jan Kees De Jager, secondo il quale Roma e Madrid non possono pensare di risolvere la loro situazione ʼʼcon prestitiʼʼ

Afp

Bruxelles: Monti ha lasciato alle 22 la riunione dell'Eurogruppo, che è ancora in corso. Filtrano forti resistenze dei Paesi nordici a venire in soccorso di quelli sotto attacco speculativo. In giornata aveva esercitato una forte pressione per concretizzare le decisioni del Vertice di fine giugno per attivare subito il fondo salva stati Efsf-Esm sia per ricapitalizzare direttamente le banche che per acquistare bond.

Nonostante le aspettative per l'esito della riunione, il confronto tra i ministri delle Finanze è solo interlocutorio: la decisione sul salvataggio delle banche spagnole e' rinviata ad un Eurogruppo straordinario il 20 luglio, quella su nuovi aiuti alla Grecia e l'assistenza a Cipro a dopo l'estate, mentre per chiarire i dettagli dell'intesa di fine giugno servira' probabilmente un nuovo summit entro fine mese. I leader hanno legato l'utilizzo piu' flessibile del fondo Efsf-Esm alla creazione di un'unica supervisione bancaria europea, sotto guida Bce, ma restano opinioni molto diverse sulla tabella di marcia.

A Bruxelles, Monti ha avuto incontri con il commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn (da cui ha ricevuto ''forte apprezzamento'' per le misure di spending review) e con il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, potendo contare nella sua azione di pressing sull'appoggio della Francia.

La creazione di un meccanismo di stabilita' finanziaria ''e' la questione del giorno'' e ''bisogna che ne discutiamo'', ha detto il ministro francese Pierre Moscovici. Ma per ora, la proposta resta allo stato embrionale. Secondo Rehn, ''i caveat'', ovvero i limiti e i confini del nuovo meccanismo anti-spread, ''sono ancora tutti da definire''.

La Francia spinge per un'accelerazione e chiede che entro ''fine dicembre'' le decisioni sui nuovi strumenti siano implementate. Uno scenario irrealistico per il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo il quale ''creare il meccanismo di supervisione europea bancaria non e' una cosa semplice e ci vorra' tempo''. Il presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato che ''non ci sono scorciatoie per creare una Unione monetaria solida e stabile''. Da Draghi e' poi arrivato un monito: ''la Bce non ha mai chiesto piu' poteri...O ci saranno delle precise condizioni'' che permettano ''di non intaccare la reputazione della banca centrale'' o ''scordatevi nuovi poteri. E' peggio fare qualcosa male che non fare nulla'', ha messo in chiaro il governatore.

Il salvataggio delle banche spagnole resta ostaggio di questa discussione. Madrid punta a concludere entro domani un accordo di massima sul Memorandum d'intesa e su un anno in piu' (il 2014 anziche' il 2013) per riportare il suo rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Il ministro spagnolo Luis de Guindos ha riferito che il protocollo ''esigera' il rafforzamento degli indici di capitale delle banche''.

De Guindos ha anche ammesso che la Spagna dovra' creare una 'bad-bank' dove convogliare gli asset immobiliari tossici. Ma resta irrisolto il nodo di come evitare che Madrid ceda garanzie sovrane, per spezzare il circolo vizioso tra le banche e il suo debito pubblico. Su questo, ci sono opinioni diverse anche tra le istituzioni europee: fonti Eurogruppo ritengono che senza unione bancaria, anche il passaggio dall'Efsf all'Esm richiedera' garanzie statali, mentre fonti della Commissione hanno indicato oggi il contrario.

Lo scontro tra il blocco dei paesi nordici e i paesi del sud Europa ha tenuto banco nelle dichiarazioni dei ministri delle finanze. ''E' necessario risolvere radicalmente'' i problemi di Italia e Spagna, ha detto l'olandese Jan Kees De Jager, secondo il quale Roma e Madrid non possono pensare di risolvere la loro situazione ''con prestiti''.

Dopo avere dichiarato di preferire l'uscita dall'euro piuttosto che pagare il debito degli altri paesi, la finlandese Jutta Urpilainen ha chiarito che la Finlandia ''resta molto impegnata per l'euro e per la sua salvezza, anche se ha il dovere di prepararsi a tutti gli scenari''. E a Monti, che ha accusato le autorita' finlandesi di avere contribuito all'aumento degli spread, Urpilainen ha replicato che il calo dei differenziali italiani e spagnoli e' anche nell'interesse della Finlandia.