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Crisi, la Francia rilancia l'unione bancaria
e lo scudo anti-spread

"Dobbiamo parlarne subito, già nellʼEurogruppo di domani - ha detto il ministro francese dellʼEconomia, Pierre Moscovici - per aiutare chi, come lʼItalia, ha un problema con la volatilità dei tassi"

Ap/Lapresse

Per il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, l'unione bancaria e lo scudo anti-spread sono le due priorità per il futuro dell'economia dell'area euro. "Dobbiamo parlare subito, già nell'Eurogruppo di domani - ha detto Moscovici al termine del bilaterale con il premier Mario Monti -, di unione bancaria e scudo anti-spread per aiutare chi, come l'Italia, ha un problema con la volatilità dei tassi".

Gli spread non scendono perché "non c'è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell'Eurozona e, forse, nel caso dell'Italia c'è anche un po' di incertezza su quello che succedera' nella governance dell'economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni": lo ha detto Monti.Ad Aix-en-Provence, nel Sud della Francia, il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha incontrato il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, per preparare il difficile Eurogruppo di domani a Bruxelles, dove dovranno essere sciolti i nodi legati alla condizionalità degli interventi dell'Esm, le condizioni per gli aiuti alla Spagna e gli impegni del nuovo governo di Atene.

Nell'ultimo vertice Ue, ha spiegato Moscovici al termine del bilaterale, "abbiamo trattato le emergenze, ma ora dobbiamo creare un nuovo sistema" e, aggiungono fonti francesi, la difficoltà dei prossimi giorni è proprio l'applicazione delle decisioni del vertice di Bruxelles.

Moscovici: "D'accordo con Monti, ora decidere strada"
"Con Monti siamo d'accordo sull'analisi dell'ultimo vertice Ue - ha spiegato il ministro francese -, e mi piace molto l'immagine che ha utilizzato, ovvero quando ha detto che abbiamo aperto una porta che era chiusa, ora dobbiamo decidere la strada da prendere".

Moscovici: "Aiuti alla Spagna dipendono da unione bancaria"
Quanto agli aiuti alle banche, Moscovici ha spiegato che "la ricapitalizzazione diretta della banche spagnole, da parte del fondo salva-Stati Esm, è legata alla realizzazione della supervisione bancaria unica" e ha sottolineato come i due temi siano legati e quindi chi si aspetta domani all'Eurogruppo una decisione solo sulla Spagna potrebbe restare deluso.

Moscovici conferma: "Nuovo eurogruppo il 20 luglio"
Un nuovo Eurogruppo sulla crisi dell'euro si terrà il 20 luglio. A confermare ufficialmente le indiscrezioni dei giorni scorsi è stato Moscovici: "Sarà necessario" perché quello di domani "inizierà soltanto" ad affrontare le questioni rimaste in sospeso dopo il vertice Ue. Il lavoro che inizia domani, ha spiegato Moscovici, "è la parte più difficile", ovvero "la traduzione in atti delle decisioni prese dai leader".

Francia favorevole a prolungamento del mandato di Junker
La Francia è a favore del prolungamento del mandato del presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, in scadenza il 16 luglio. "La nostra posizione è per un prolungamento del mandato a Juncker per un altro po', finché non si troverà una soluzione più duratura", ha detto Moscovici, rispondendo a chi gli chiedeva se l'indiscrezione dello Spiegel, di una staffetta Moscovici-Schaeuble alla presidenza dell'Eurogruppo, avesse fondamento.

Monti: "Area euro sia più unita"
Per il premier Mario Monti "serve una coesistenza armoniosa all'interno dell'area euro", un'area con "una situazione macroeconomica migliore delle altre" ma che a volte, a causa delle divergenze tra gli Stati membri, paradossalmente "proietta all'esterno un'immagine che fa preoccupare, per esempio gli Stati Uniti", come si è visto durante l'ultimo vertice del G20 dove l'Europa è stata messa "sul banco degli imputati".

Monti: "Italia non è Paese debitore"
Sull'immagine dell'Italia all'estero Monti è stato netto: "E' curioso che l'Italia sia considerata dai colleghi del Nord come un Paese debitore anche se non ha richiesto mai aiuti, e anzi abbiamo contribuito come gli altri, ovvero in proporzione alla grandezza, al sostegno di Grecia, Irlanda, Portogallo e ora Spagna".

"Se gli spread sono aumentati nel dopo vertice è a causa delle parole dei Paesi nordici"
"L'aumento degli spread dopo il vertice Ue è dovuto anche a dichiarazioni, che considero inappropriate, di autorità di Paesi del Nord che hanno avuto l'effetto di ridurre la credibilità delle decisioni prese dal Consiglio Ue": lo ha detto Mario Monti. Finlandia e Olanda sono i Paesi che hanno seminato dubbi dopo il vertice Ue.

"Incertezza sull'Italia per il dopo-elezioni"
Gli spread non scendono perché "non c'è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell'Eurozona e, forse, nel caso dell'Italia c'è anche un po' di incertezza su quello che succedera' nella governance dell'economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni": lo ha detto Monti.