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Confcommercio: consumi sempre peggio
A maggio l'indice è in discesa del 5,3%

"Il momento è molto critico", avverte la categoria. Si viaggia e si compra meno. Tengono le tlc

Ansa

Non si ferma il calo dei consumi in Italia. L'indice di Confcommercio a maggio segna infatti una riduzione del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2011 e una flessione dello 0,9% rispetto al mese precedente. "Questo dato negativo, che segue la pesante riduzione registrata ad aprile (-5,4%), evidenzia lo stato di estrema criticità della domanda in una delle fasi più difficili della nostra recente storia economica", spiega l'Ufficio studi.

Giù le spese per i trasporti
La riduzione più sensibile ha interessato il segmento relativo alla mobilità (-13,4%), al cui interno, dicono a Confcommercio, si segnalano diminuzioni di un certo rilievo per quasi tutti i beni e i servizi che compongono l'aggregato. Fanno eccezione solo i trasporti aerei che evidenziano un trend debolmente positivo.

Dall'abbigliamento all'alimentare, tutti segni negativi
Per l'abbigliamento e le calzature (-3,9%), l'alimentare, le bevande e i tabacchi (-1,7%), e i beni e servizi per la casa (-2,6%), la contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie nel mese di maggio, rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, si inserisce in un contesto che vede ormai da mesi una situazione di continuo ridimensionamento della domanda, che ha assunto nel mese di aprile toni preoccupanti. In ulteriore diminuzione sono risultati, anche a maggio, i consumi per alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-1%).

Comunicazione in controtendenza
Continuano a fare eccezione, nella generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi legati alle comunicazioni (+2,3%). Questo segmento ha mostrato però negli ultimi due mesi una marcata tendenza alla decelerazione nei primi mesi del 2012. Le variazioni tendenziali erano infatti vicine al 10%.

Passando ai dati destagionalizzati, a maggio si segnala una riduzione dell'indice pari allo 0,9% rispetto ad aprile. In termini di media mobile a tre mesi, l'indicatore segnala un ulteriore arretramento, proseguendo nella fase di ridimensionamento iniziata a ottobre del 2011.

A maggio, dice ancora la rilevazione di Confcommercio, la riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie ha interessato sia la componente relativa ai beni (-1,1%) sia quella relativa ai servizi (-0,3%).

Per alberghi, pasti e consumazioni fuori casa, a maggio si è registrata una riduzione di un certo rilievo (-1,1% rispetto ad aprile); il dato conferma le difficoltà che attraversa il settore, per il quale, da gennaio, la tendenza è improntata a una progressiva riduzione della domanda. Un contenuto ridimensionamento è segnalato anche per i beni e servizi per la casa (-0,2%). Relativamente alle altre voci i contenuti aumenti registrati a maggio rispetto ad aprile si configurano come modesti recuperi rispetto alle sensibili riduzioni rilevate nei mesi precedenti. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di luglio 2012 si stima una variazione congiunturale nulla dell'indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe a una riduzione del tasso di crescita tendenziale, stimato attestarsi al 3,1% a fronte del 3,3% registrato a giugno.