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Istat, a maggio disoccupazione in lieve calo
Ma è da record (36,2%) quella giovanile

A maggio il tasso dei senzalavoro scende al 10,1%, in calo dello 0,1%. Ma preoccupa la situazione della fascia tra i 15 e i 24 anni

Getty

Il tasso di disoccupazione si attesta a maggio al 10,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e in aumento di 1,9 punti rispetto all'anno precedente. Lo rende noto l'Istat in un comunicato diffondendo i sui dati provvisori. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 36,2%, percentuale record e in aumento di 0,9 punti rispetto ad aprile (rispetto alla popolazione di questa fascia di età i disoccupati rappresentano il 10,5%).

Il tasso dei giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro raggiunge un livello record (36%) sia rispetto all'inizio delle serie storiche mensili nel 2004 sia rispetto a quelle trimestrali nel quarto trimestre del 1992.

Quanto alla disoccupazione della popolazione generale (15-64 anni), pari a 2.584.000 persone complessive, se cala lievemente nel mese di maggio (-0,2% pari a -25 mila unità), annualmente aumenta del 26% (534 mila unità).

Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile diminuisce di 0,1 punti percentuali nell'ultimo mese portandosi al 9,3%; anche quello femminile segna una variazione negativa di 0,1 punti e si attesta all'11,2%. Invece su base annua il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,9 punti percentuali e quello femminile di 1,8 punti.

Gli occupati sono 23.034.000, in aumento dello 0,3% rispetto ad aprile (60 mila). Rispetto a maggio 2011 gli occupati crescono dello 0,4% (98 mila). Il tasso di occupazione è pari al 57,1%, in aumento nel confronto mensile di 0,1 punti percentuali e di 0,3 punti su base annua.

L'Istat: "Disoccupazione rimane su valori molto elevati"
Si tratta della prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011, quindi da quasi un anno e mezzo. Tuttavia i tecnici dell'Istat spiegano che il quadro resta "sostanzialmente stazionario" con la disoccupazione che rimane su "valori molto elevati".

Squinzi: "Disoccupazione giovanile è problema principale"
Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il tasso di disoccupazione giovanile, che in Italia ha toccato il record del 36,2% "è gravissimo, personalmente come italiano e come imprenditore è la cosa che mi preoccupa di più: con questi numeri noi rischiamo di perdere una o forse più generazioni". "Dobbiamo ritrovare le condizioni dello sviluppo - aggiunge Squinzi - perché solo dalla crescita ritroveremo la capacità di ritrovare occupazione".