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Spending review, Cisl: "No ai tagli alla P.A., altrimenti siamo pronti alla mobilitazione"

In vista del tavolo con il governo, in programma per martedì, Bonanni indica i punti fondamentali per il sindacato

LaPresse

Sì a una "vera" riorganizzazione della Pubblica amministrazione che dia "prospettiva e dignità al lavoro pubblico e garanzia dei servizi ai cittadini", ma no ai tagli degli statali. Lo afferma Raffaele Bonanni, in vista del tavolo con il governo sulla spending review, in programma per martedì. Il leader della Cisl avverte quindi che diversamente sarà "mobilitazione a tappeto e in tutte le città".

"Come noi sosteremo con grande forza un progetto del governo per una vera ridefinizione degli assetti della Pubblica amministrazione, per un vero piano industriale, capace di dare prospettiva e dignità al lavoro pubblico e garanzia dei servizi ai cittadini, con la stessa forza contrasteremo un disegno della serie 'facimm ammuina'", dice Bonanni. E cioè che "come nella marina borbonica, all'ordine del 'facimm ammuina' tutti quelli che stanno a poppa vanno a prua e tutti quelli che stanno a prua vanno a poppa: un modo per dare l'impressione che sulla nave ci fosse molto movimento, senza in realtà alcuno spostamento''.

"Governo non cada in errore"
"Chiediamo una discussione puntuale e siamo disponibili alla cooperazione nel quadro di un nuovo impianto" che non preveda "tagli lineari, che fanno più danno di quanto ci aspetteremmo" ha quindi spiegato il leader della Cisl che al "governo tecnico di Monti", proprio per la sua natura, chiede di agire contro gli sprechi effettivi "senza fare l'errore di dare in pasto all'opinione pubblica fatti solo clamorosi".

"Chiediamo - prosegue Bonanni - un esame dettagliato sulle misure di risparmio innanzitutto, su come si possono sistematizzare gli acquisti in tutte le pubbliche amministrazioni, su come combattere ogni spreco. Ma quello che ci interessa di più è la ristrutturazione delle istituzioni e delle amministrazioni".

Il numero uno del sindacato di via Po spiega quindi che "ci aspettiamo una proposta complessiva che porti le regioni ad essere più sobrie, le province a sparire e i comuni ad accorparsi. Dentro questo schema ci aspettiamo un vero piano industriale. Diversamente il taglio per il taglio costerà di più. Se si spostano le persone, la mobilità o la pensione hanno comunque un costo".