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Il voto in Grecia mette a rischio l'euro
Monti e Hollande preparano il piano anti panico

Intervento diretto della Bce o altri strumenti finanziari per difendere i Paesi virtuosi. Lunedì sui mercati potrebbe arrivare lo shock greco e anche Obama autorizza lʼintervento della Federal Reserve. Pressing della Merkel sui greci: "Votate per chi manterrà gli impegni"

LaPresse

Saranno 48 ore di fibrillazioni per la moneta unica europea. Il voto in Grecia, che potrebbe vedere la vittoria dei partiti anti europeisti, potrebbe dare un colpo mortale all'euro. Ed è per questo che i grandi Paesi stanno mettendo a punto i piani di emergenza. E in prima linea ci sono Francia e Italia: Hollande e Monti avrebbero messo a punto uno scudo anti-spread per difendere i Paesi virtuosi in vista del possibile shock monetario di lunedì.

Il pressing della Merkel
"Votate per chi rispetta gli accordi": è l'ultimo appello europeo ai greci prima del voto cruciale. "E' molto importante che nelle elezioni il risultato sia la formazione di un governo che dica 'Ok, terremo fede agli accordi'", è l'invito di Angela Merkel, la cancelliera che tiene in scacco l'Europa e combatte Syriza, il partito della sinistra che potrebbe vincere le elezioni. E provocare la fine dell'eurozona, se manterrà fede al programma di rinegoziazione radicale delle condizioni di austerità per il secondo piano di aiuti. Un'esternazione, quella della Merkel, che ha il sapore dell'ultimatum e dell'appoggio incondizionato a Nuova Democrazia, il partito di centrodestra guidato da Antonis Samaras, che le sembra più affidabile pur essendo stato al governo quando la Grecia ha truccato i conti.

Anche gli Usa interverranno sui mercati

Di fronte allo spettro dell'uscita di Atene dall'euro a seguito del voto in Grecia, la comunità internazionale si attrezza per affrontare il rischio di una nuova tempesta sui debiti sovrani. "Gli Stati Uniti sono pronti ad ogni emergenza che potrebbe arrivare dall'Europa dopo il voto della Grecia", ha fatto sapere la Casa Bianca, dando l'idea del clima che si respira nelle cancellerie di mezzo mondo.

Roma e Parigi fanno pressing: intervenire subito
L'intenzione di Francia e italia è di chiedere all'Europa di varare al più presto strumenti a salvaguardia dei Paesi "virtuosi" che consentano di limitare la speculazione sui debiti sovrani, controllando di fatto l'andamento dello spread. In sostanza, i governi che hanno fatto le riforme e che si ritrovano con i conti pubblici in ordine, magari certificati da avanzi primari e dall'assenza di procedure per deficit eccessivo, devono essere protetti dalla speculazione attraverso nuovi "strumenti finanziari" comunitari. Non i firewalls già predisposti (l'esistente Efsf o il nuovo Esm) che imporrebbero allo Stato beneficiario la "messa sotto tutela", spiega una fonte di governo. Ma nuovi meccanismi di cui, secondo Mario Monti e Francois Hollande, si dovrebbe cominciare a discutere già nel prossimo Consiglio europeo di fine giugno, anche se è presto per dire chi materialmente presenterà la proposta.

Torna il serpente monetario degli anni 70?
Il piano, secondo Repubblica, è stato avanzato dall'Italia e ben accettato dalla Francia. Ma viene mandato avanti in segreto per non innervosire la Germania. In pratica si autorizzerebbe la Bce a intervenire direttamente quando lo spread di uno dei Paesi virtuosi risulta sotto attacco speculativo. Se lo spread dei Paesi sale sopra una certa quota predefinita l'Eurotower acquista i titoli sul mercato secondario vanificando di fatto l'opera degli speculatori. Ma è sulla definizione di Paese virtuoso che ancora non c'è accordo, soprattutto su quali dati prendere in considerazione: quelli attuali o le previsioni future?

Tante le ipotesi sul tavolo
Hollande non ha accennato a possibili soluzioni, facendo però capire che serve "immaginazione" e "innovazione" per trovare adeguati "strumenti finanziari". Idee nuove, dunque, non ancora emerse. Anche Monti ha parlato di "come migliorare il meccanismo del finanziamento del sistema Ue" allo scopo di evitare che sia premiati i comportamenti non virtuosi a scapito di quelli virtuosi che sono "penalizzati da tassi anomali". Le ipotesi ipotizzate nei colloqui franco-italiani sono diverse. Fonti diplomatiche riferiscono che si va da "incentivi per la riduzione del debito", alla possibilità di varare un "redemption fund" o degli "eurobills". Di sicuro c'e' solo l'obiettivo: evitare oscillazioni eccessive dei tassi di interesse rispetto al bund tedesco.

Il vantaggio della Germania sui mercati
Ma a innervosire i colleghi della Merkel c'è anche la questione equità: "La Germania da quando è iniziata la crisi ha potuto rifinanziarsi a tassi sempre più bassi, mentre altri Paesi, come l'Italia, hanno sborsato decine di miliardi per il salvataggio di altri partner in difficoltà", sostiene una fonte di governo. Insomma: è venuto il momento di premiare chi ha fatto i sacrifici.