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Istat: disoccupazione record nel primo trimestre del 2012. Vola al 10,9%, mai così alta dal 1999

In calo gli occupati italiani. E non si arresta la "piaga giovani" sempre più senza lavoro. Iil leader della Cgil, Susanna Camusso, intanto, attacca: "Senza le scelte politiche giuste sarà sempre peggio"

Ansa

Il tasso di disoccupazione nel primo trimestre 2012 vola al 10,9%, in crescita di 2,3 punti percentuali su base annua. Lo rileva l'Istat. Si tratta del tasso più alto dal primo trimestre del 1999. Su base tendenziale annua l'aumento è stato di 2,2% punti ad aprile. Il numero dei disoccupati, pari a 2.615.000 persone (al top dal 2004), aumenta dell'1,5% rispetto a marzo (+38mila unità), con un incremento del 31,1% su base annua (621mila unità).

Il tasso di disoccupazione viaggia sopra il 10% ormai da due mesi, marzo (10,1%) e aprile (10,2%). E' stata così superata la soglia psicologica del 10% e guardando ai dati grezzi di aprile il tasso di disoccupazione è addirittura superiore, pari all'11,1%. I tecnici dell'Istat parlano di una fotografia ''preoccupante''.

"Per il secondo trimestre consecutivo emerge una significativa riduzione degli occupati italiani (-155.000 unità, in confronto allo stesso periodo di un anno prima), dovuto esclusivamente alla riduzione della componente maschile. Sebbene con intensita' inferiore al recente passato, prosegue l'incremento dell'occupazione straniera (+36.000 uomini e +38.000 donne)", conclude l'Istat.

"Ad aprile tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 611mila. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 35,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto a marzo ma in aumento di 7,9 punti su base annua", concludel'Istat.

Camusso: "Senza le scelte politiche giuste sarà sempre peggio"
"E' la conseguenza di un Paese che è in recessione e di scelte politiche che non fanno nulla per contrastare gli effetti recessivi sul Paese". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha commentato i dati sulla disoccupazione dell'Istat, a margine del festival dell'economia di Trento. "Non ci si può limitare a delle politiche di rigore che continuano ad alimentare la recessione. Bisogna cominciare a creare lavoro, sennò i dati saranno, mese dopo mese, sempre peggio", ha aggiunto.