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Tangenti, Squinzi: "Espellere i corruttori da Confindustria"

Il presidente dellʼAssociazione industriali spiega come per contrastare il fenomeno serva un cambiamento a partire dalla burocrazia presente in Italia

Confindustria,Giorgio Squinzi
ansa

"Non ci interessa sapere se gli imprenditori che corrompono lo fanno perché obbligati o per vero e proprio spirito doloso: essi non possono stare tra noi, questo deve essere chiaro".

Lo afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, all'assemblea di Assolombarda. "Noi lavoriamo nelle regole e le rispettiamo e chi non lo fa deve stare fuori da casa nostra", ha aggiunto.

Per Squinzi la corruzione ha origine e trae forza dalla burocrazia feragginosa presente in Italia: "La densità di questa sostanza fatta di leggi, regolamenti, enti, tutti controllati dalla politica, fa prosperare la corruzione, l'evasione e il malaffare" e quindi per il presidente di Confindustria "dobbiamo ridurre seriamente i costi di funzionamento della burocrazia, cancellando tutto ciò che sottrae valore ed efficienza e crea una rete capillare di nepotismo e di ruoli inutili".

Squinzi: "Renzi ha un mandato chiaro: cambiare"

- Dopo il voto europeo "il governo ha con sé la legittimazione popolare e il suo premier, Matteo Renzi, riceve un mandato che più chiaro non potrebbe essere dall'elettorato: cambiare!", ha quindi aggiunto Squinzi.

Squinzi: "Contro evasione serve un po' di cultura elvetica"

- Il presidente di Confindustria affronta poi il tema dell'evasione, indicando innanzitutto nel cambiamento culturale una delle chiavi per la soluzione del problema. "Ci sorreggerebbe un po' di sana cultura protestante, come accade nella vicina Svizzera, in cui l'evasore, poiché tradisce i suoi concittadini e viola un patto fatto con lo Stato, quindi con l'intera società, è condannato con grande severità dalla giustizia, ma in più subisce una sanzione sociale, forse persino più dura da sopportare, che costituisce il vero disincentivo per l'evasore".

Chiedendo inoltre un'immediata riforma fiscale, Squinzi ha sottolineato come serva "un patto generale tra Stato e contribuenti, in cui a fronte di una drastica riduzione del prelievo, si faccia un'altrettanto drastica caccia e condanna severissima agli evasori".

Delrio: "Per essere credibile serve alleanza per la legalità"

- "C'è un problema di credibilità del Paese", anche per le varie inchieste, quindi "abbiamo bisogno in questo momento non di moltiplicare leggi e regole, ma di fare una vera alleanza per la legalità, per il rispetto di se stessi, per la vigilanza e la prevenzione". Così il sottosegretario Graziano Delrio agli imprenditori di Assolombarda.