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Fmi: "Italia in recessione nel 2014 ma dall'anno prossimo il rilancio"

Pil negativo, poi il prossimo biennio tornerà a salire. Promosso il governo Renzi: "Riforme ambiziose, vanno però attuate". Poi lʼaffondo: "La spending review passa dalle pensioni"

fmi fondo monetario internazionale
-afp

Il Fondo monetario internazionale rivede al ribasso le stime del Pil italiano ma si aspetta un'accelerazione nel prossimo biennio. "Il Pil calerà dello 0,1% nel 2014, poi crescerà dell'1,1% nel 2015 e dell'1,3% nel 2016", si afferma nell'Article IV sull'Italia. La disoccupazione, che quest'anno toccherà i massimi dal dopoguerra, al 12,6%, calerà dal 2015. Promosso il governo: "Ambiziosa l'agenda delle riforme, essenziale la loro attuazione".

Ambiziosa l'agenda di Renzi - Fmi promuove "l'agenda ambiziosa di riforme" del premier Matteo Renzi. "La loro risoluta attuazione è essenziale per creare lavoro, aumentare la produttività e aumentare il potenziale di crescita" afferma il Fondo. "Attuare le riforme strutturali simultaneamente e genererebbe significate sinergie di crescita".

Debito italiano sostenibile ma ancora rischioso - "Il debito italiano è sostenibile ma soggetto a significativi rischi", aggiunge il Fondo Monetario, sottolineando che l'Italia resta "vulnerabile a una perdita di fiducia del mercato" e al "contagio finanziario". Per questo l'Italia potrebbe anche essere "fonte di contagio per il resto del mondo". Secondo gli esperti economici il nostro Paese raggiungerà il pareggio di bilancio strutturale nel 2016. Con un deficit strutturale corretto per il ciclo dello 0,8% nel 2014 e dello 0,3% nel 2015.

Azione radicale per combattere la disoccupazione - Il tasso di disoccupazione in Italia salirà quest'anno ai massimi dal dopo-guerra, al 12,6% dal 12,2% del 2013. Fmi sottolinea che la disoccupazione resterà a due cifre fino al 2017 (12,0% nel 2015, 11,3% nel 2016, 10,5% nel 2017). Per questo, per il Fondo, serve un'azione più radicale per creare di posti di lavoro. La riforma del lavoro del governo Renzi va nella giusta direzione, dicono gli esperti, spiegando che l'Italia deve "muoversi rapidamente sulle riforme". Bene l'idea di un "singolo contratto di lavoro". "Con il 70% dei nuovi contratti a tempo determinato, ulteriore flessibilità ai margini fa poco per ridurre dualità e spingere investimenti". "La riforma del mercato del lavoro - spiega il Fmi - è uno dei fondamenti dell'agenda Renzi" con il 'Jobs Act', ma "le difficili prospettive per il lavoro e la produttività stagnate richiedono un'azione più radicale". Il Fmi invita ad andare avanti anche nella lotta alla corruzione, che nel settore pubblico resta un serio problema in Italia: maggiori sforzi contro la corruzione sono necessari per migliorare il contesto di business.

Spending review passa da pensioni e sanità - La spending review è uno "strumento importante", ma le analisi suggeriscono che "ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare l'elevata spesa per le pensioni". Fmi sottolinea che ci sono spazi per migliorare anche la spesa sanitaria. "Nell'ambito dei loro sforzi, le autorità italiane hanno avviato una spending review per identificare aree di potenziali risparmi": si tratta di uno "strumento importante per migliorare l'efficienza pubblica. Le analisi suggeriscono che ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare l'elevata spesa previdenziale". Secondo il Fmi la spesa pubblica per le pensioni è la più alta nell'area euro e rappresenta il 30% del totale della spesa. L'Italia spende sette volte di più per un anziano che per un non anziano". "Le riforme hanno aiutato a invertire il rapido aumento della spesa sanitaria nell'ultimo decennio" ma ci sono spazi per migliorare. "L'analisi regionale sulla spesa sanitaria mostra inefficienze nei costi, soprattutto al sud".

Riforma della giustizia è priorità - La riforma della giustizia è una priorità per la crescita e l'occupazione in Italia. "Migliorarne l'efficienza è stata una priorita' dei governi negli ultimi anni e il governo Renzi non è un'eccezione. Il processo civile telematico è una misura importante che può tradursi in guadagni di efficienza". Così il Fmi, sottolineando che la performance del sistema giudiziario italiano è significativamente peggiore della media Ocse in termini di tempi e di arretrati.