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Fiat, cda approva fusione: nasce Fca

Via libera anche allʼemissione di bond fino a 4 miliardi

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Il Consiglio d'amministrazione di Fiat ha approvato il progetto di fusione per la creazione di Fca, Fiat Chrysler Automobiles. Il piano sarà ora sottoposto agli azionisti in un'assemblea straordinaria che si svolgerà nel terzo trimestre. Il cda ha poi deliberato l'emissione di uno o più prestiti obbligazionari per un ammontare complessivo fino a 4 miliardi di euro, da collocarsi presso investitori istituzionali.

Dal consiglio Fiat esce Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo in ottemperanze alle nuove norme europee sugli organi amministrativi che limita il numero delle posizioni in organi amministrativi di altre società che possono essere ricoperte da membri di organi di gestione di gruppi bancari. Al suo posto dal 23 giungo entra Glenn Earle, che è stato partner di Goldman Sachs e chief operating officer di Goldman Sachs International.

La nuova società avrà la sede legale in Olanda, quella fiscale nel Regno Unito, sarà quotata a Wall Street e sul Mercato Telematico Azionario di Milano. Fca sarà la holding del gruppo. L'approvazione del progetto - spiega il Lingotto - è un ulteriore passo nel piano di riorganizzazione annunciato il 29 gennaio, dopo l'acquisto da parte di Fiat della restante partecipazione in Chrysler e il controllo quindi del 100% della casa di Detroit. Tra i passaggi tecnici previsti c'è anche l'acquisto da Fiat Group Automobiles - approvato oggi - dell'intera quota in Fiat North America, la controllata che possiede Chrysler.

In base al progetto di fusione gli azionisti Fiat riceveranno un'azione ordinaria Fca per ciascuna azione ordinaria Fiat detenuta. Con il nuovo assetto societario Exor e gli azionisti storici, quelli che non venderanno azioni per un periodo consecutivo di tre anni, peseranno il doppio in assemblea. In questo modo il gruppo Agnelli continuerà a esercitare il controllo della società anche in caso di diluizione nel capitale ordinario (oggi Exor ha circa il 30% di Fiat). "Il meccanismo di voto speciale è concepito - spiega il Lingotto - per favorire una base di azionariato stabile e premiare l'investimento nel lungo periodo".