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Carlotta Ventura: "Bisogna avere competenze quanto più possibile trasversali"

Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, si racconta a Tgcom24  

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Ufficio stampa

Top manager appassionata di storia ed archeologia, ama leggere e passeggiare per la sua città, Roma: è Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A.

Carlotta, buongiorno. Oggi si parla molto di sostenibilità: cosa ne pensi? 
Si tratta di una parola chiave attualmente al centro delle strategie aziendali, una bussola per definire il modo corretto di investire per garantire il futuro delle nuove generazioni. Perché diventi una azione concreta è però necessario un cambio culturale e il coinvolgimento di aziende, istituzioni e cittadini.

 

So che ti stai occupando di un progetto molto interessante in A2A, la “Life Company”: vorrei saperne un po’ di più.
Si tratta effettivamente un progetto molto interessante in un mercato, la transizione ecologica, che in questo periodo è centrale in molti tavoli di discussione e nella vita delle persone. Lo scorso 20 gennaio A2A ha presentato il primo piano industriale decennale. Un piano che decide di guardare a un orizzonte temporale di lungo periodo, deve essere raccontato a interlocutori molto diversi tra loro, ed è quindi necessario essere rilevanti per ciascuno di essi. Insieme al nuovo piano industriale abbiamo avviato un percorso di riposizionamento del Gruppo, che punta a definire il nuovo territorio di marca in cui lavoriamo. Ci occupiamo di energia, acqua e ambiente, ci prendiamo cura delle condizioni necessarie alla vita e alla sua qualità: per questo siamo una “Life Company”. Abbiamo una grande responsabilità: assicurare il benessere oggi ed un futuro sostenibile per le generazioni che verranno e per fare questo è necessaria un’azione quotidiana che concretizzi ciò di cui parliamo.
 

Come sei arrivata in A2A?
Nel mio percorso professionale ho avuto l’opportunità di lavorare con manager che stimo tantissimo. In particolare, Marco Patuano, che oggi è il Presidente in A2A,  è stato il mio AD in Telecom; Renato Mazzoncini, che oggi è Amministratore Delegato e Direttore Generale in A2A, è stato l’AD di Ferrovie dello Stato e in Ferrovie abbiamo condiviso un percorso straordinario, professionalmente e umanamente. È fantastico poter nuovamente lavorare con loro.
 
A questo punto, sono veramente curiosa di conoscerti meglio. 
Ho frequentato le scuole dai Padri Gesuiti a Roma e dopo la maturità mi sono iscritta alla facoltà di Lettere alla Sapienza, specializzandomi in Archeologia. Una passione per la storia che devo senza dubbio a due insegnanti eccezionali: il mio professore di latino e greco e Padre Franco Rozzi, che insegnava storia e filosofia; aggiungo che vivendo a Roma si ha la assoluta consapevolezza di passeggiare sulla nostra storia, e questo indubbiamente facilita. Alla fine dell’università ho lavorato a un progetto di scavo dell’Università di York a Sutton Hoo, nel quale erano coinvolti ragazzi provenienti da tutta Europa. E’ stata una esperienza bellissima, ma volevo rendermi indipendente economicamente e quindi ho fatto un colloquio in General Motors: lì ho iniziato il mio percorso aziendale e ci sono rimasta.
 
Non ti sei fermata ai motori, però.
Ero affascinata dal mondo di Internet, quindi mi proposi a Telecom e iniziai un’avventura durata sedici anni. Tra i diversi progetti di cui mi sono occupata, il più importante fu traghettare il brand Telecom Italia verso il nuovo marchio Tim: ero il direttore della Brand Strategy e Media e fu grazie alla fiducia e alla spinta di Marco Patuano se abbiamo fatto un lavoro enorme in tempi record con un team di leadership totalmente femminile. Qualche volta penso che solo una squadra di ragazze ce la poteva fare, per la nostra determinazione. In seguito entrai in Ferrovie dello Stato, dove sono stata il Direttore della Comunicazione e delle strategie di brand: un mondo incredibile con la responsabilità di far muovere il Paese. Renato Mazzoncini volle cambiare il punto di vista di Ferrovie: dal treno protagonista al passeggero protagonista, e non solo in treno, ma lungo l’intero percorso. L’obiettivo era far capire alle persone che ci si può spostare anche rinunciando all’auto privata: un obiettivo sostenibile, quindi. Successivamente, lavorai in una delle quattro cosiddette "Big Four", le aziende leader a livello mondiale nella revisione dei conti delle grandi aziende, occupandomi dell’area comunicazione, brand e marketing per l’area mediterranea. Per un certo periodo di tempo ho anche diretto il Centro Studi Americani a Roma, un’esperienza davvero formativa e interessante. Infine, nemmeno un anno fa, ho accettato la nuova sfida in A2A. 
 
Sei arrivata in un periodo certamente non facile come quello che stiamo vivendo.
E’ vero, anche se devo dire che in A2A ho trovato un ambiente molto accogliente, in cui le persone hanno mostrato una disponibilità ed un calore meravigliosi. Nonostante si adotti lo smart working, vengo a Milano tutte le settimane senza difficoltà.

 

Roma e Milano, due città molto diverse.
Roma è bellissima: adoro la bellezza e la sua luce, unica e straordinaria; di Milano apprezzo l’efficienza della logistica e l’eleganza sobria della città.
 

Vita privata e carriera professionale: difficile?
Personalmente, non ho mai avuto problemi: nella mia vita ho sempre studiato moltissimo e continuo a farlo. Per quanto riguarda la mia vita familiare, ammetto di essere stata fortunata perché nessuno ha mai limitato la mia autonomia e non ho mai nemmeno subito condizionamenti affettivi.

 

Tempo libero: che mi dici?
Mi piace studiare e sono Adjunct Professor alla Luiss Business School, perciò mi dedico anche all’insegnamento. Amo molto leggere e naturalmente passeggiare per Roma, un privilegio.
 
Un suggerimento alle donne che intendono affrontare un percorso di carriera?
Bisogna cercare di avere competenze quanto più possibile trasversali, ma quello che secondo me è fondamentale è avere la capacità di immaginare e saper fare una sintesi delle opportunità o dei rischi a cui si potrebbe andare incontro.
 
Oggi è il 10 maggio: non una data qualsiasi.
Per me una ricorrenza speciale, che mi ricorda mia mamma: donna eccezionale, imprenditrice visionaria. Da lei ho imparato quanto sia importante sentirsi liberi di fare le proprie scelte.

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